Scongiurato il rischio ambientale grave nella zona industriale Asi “Aversa Nord”, ricompresa tra i comuni di Carinaro, Teverola e Gricignano, dopo l’incendio che sabato pomeriggio ha completamente distrutto il capannone dove erano ospitate le aziende “Pmp”, dalla quale sarebbero partite le fiamme, che occupa un’ala della struttura destinata a deposito di pellami, per poi estendersi alla vicina “Oxmox Italy”, che invece produce scarpe. – continua sotto –
Ma si accende la polemica sulla presenza in zona, praticamente a ridosso del centro abitato dei tre comuni, di un insediamento industriale così imponente e anche della strana circostanza che vede questi incendi ripetersi con singolare frequenza, quasi ad ipotizzare che dietro possa esserci la regia occulta del racket delle estorsioni che nel territorio dell’agro aversano continua ad imparare a dispetto degli sforzi delle forze dell’ordine.
Per quanto riguarda la situazione ambientale è lo stesso sindaco di Carinaro, Nicola Affinito, che nell’immediatezza dell’incendio aveva invitato i concittadini a rimanere nelle proprie abitazioni, a tranquillizzare i residenti in zona. “I dati, dopo il sopralluogo di sabato sera da parte dei tecnici dell’agenzia Regionale per l’Ambiente della Campania, – ha dichiarato il primo cittadino carinarese – saranno pronti tra qualche giorno, almeno così mi è stato riferito. Ma, da una prima ricognizione, sabato anno riferito che si trattava di fumo con una bassissima concentrazione di diossina e, quindi, non ci dovrebbero essere ricadute sul terreno per quanto riguarda le colture, né per l’aria”.
Affinito poi introduce i due temi della frequenza sospetta con la quale si stanno verificando questi incendi in una zona che, tema altrettanto preoccupante, è molto vicina ai centri abitati dei tre comuni che danno vita all’area industriale di Aversa Nord. “Da parte mia – ha dichiarato in proposito il sindaco di Carinaro – dificile indicare una soluzione perché credo siano tutti incendi non colposi o con intenti di raggiro delle assicurazioni. Ma una cosa è certa: visto il ripetersi di questo tipo di eventi, chiederei agli organi preposti alla prevenzione incendi di intensificare i controlli ed eventualmente per alcune attività richiedere maggiori oneri per la sicurezza da parte dei datori di lavoro al momento del rilascio delle autorizzazioni, per tutelare i dipendenti in primis ma anche il capitale investito in immobili e macchinari che a causa di questi eventi vengono distrutti e rischiando il fallimento della ditta stessa con la perdita di decine di posti di lavoro”. “Quindi, – conclude Affinito – un maggiore sacrificio ed esborso economico da parte degli imprenditori per ridurre i potenziali danni”. – continua sotto –
Proprio per quanto riguarda le cause che hanno provocato l’incendio di sabato scorso, né i vigili del fuoco di Caserta né i carabinieri della Compagnia di Marcianise, competenti per territorio, si sbilanciano in attesa di ulteriori accertamenti.