Mondragone, un piano regolatore del mare per avviare la “blue economy” in città

di Redazione

Mondragone (Caserta) – La risorsa mare e i nuovi modelli di economia nel rispetto della qualità dell’ambiente attraverso la cosiddetta economia circolare della “Blue Economy” sono stati al centro del dibattito svoltosi nella mediateca comunale a Palazzo Tarcagnota. – continua sotto – 

L’occasione è stata la presentazione del libro del docente universitario Pasquale Sasso intitolato “Blue Farmers, storie italiane di brand sostenibili dal mare al consumatore”. Al convegno ha partecipato il sindaco Francesco Lavanga che si è fatto promotore della proposta da presentare alla Regione Campania “di un Piano Regolatore del mare”, in quanto è emerso che la maggior parte delle attività produttive riguardanti la pesca e la raccolta dei mitili viene autorizzata ad imprese richiedenti che provengono da fuori territorio, come Procida e Pozzuoli.

Mondragone, mediante le sue aziende locali, non è assolutamente presente in questo indotto, se non mediante le piccole attività familiari che servono le pescherie della città. Il mare dal punto di vista imprenditoriale a Mondragone è concepito solo come risorsa o attrattore turistico, e verrebbe, dunque, utilizzato solo il 5% di questo patrimonio naturale non sempre rispettato dal punto di vista ambientale. Quindi, il mare di Mondragone è ad appannaggio di imprese extraterritoriali e area di conquista per aziende esterne al territorio.

A fronte di tale contesto economico-aziendale, il vicepresidente della Camera di Commercio, Umberto Cinque, ha ribadito, rivolgendosi ai giovani studenti del Liceo Galilei e ai politici presenti in sala, che occorre cambiare rotta e riconsiderare l’area costiera come un qualcosa da tutelare attraverso delle iniziative imprenditoriali del tutto nuove previste appunto attraverso gli ambiti e le dimensioni della Blue Economy. I concetti da tenere presente ovviamente sono “sostenibilità”, “innovazione tecnologica” nell’attività di impresa, e il “riuso delle risorse” presenti sul territorio. – continua sotto – 

Subito dopo è stata la volta del vicepresidente nazionale di Fare Ambiente, Francesco Della Corte, che ha analizzato lo studio effettuato da Pasquale Sasso attraverso la lente del diritto pubblico rispetto alle norme sull’ambiente. Si è discusso di due settori in particolare: l’eolico del mare e le coltivazioni di mitili e del pesce da servire a tavola nei ristoranti locali.

Attraverso il moderatore dell’evento, il giornalista Salvatore Di Rienzo, è stata data la parola al professor Pasquale Sasso che ha presentato prima l’impianto teorico della Blue Economy e poi l’applicazione concreta mediante gli esempi di piccole aziende sviluppatesi in altre parti di Italia. La serata, organizzata grazie anche alla Ruosi Professional Network, si è conclusa con la degustazione di alcuni vini e prodotti locali.

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