L’edizione numero 68 del David di Donatello, premio annuale assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano, presieduta da Piera Detassis, va in archivio con un trio di vincitori indiscutibile, anche se il peso degli allori consegnati nella serata, condotta con garbo e professionalità da Carlo Conti e Matilde Gioli dall’Auditorium Rai di Roma, varia di sicuro. – continua sotto –
“Le otto montagne” della coppia, nell’arte e nella vita, Felix Von Groeningen e Charlotte Vandermeersch, “La stranezza” di Roberto Andò, “Esterno notte” di Marco Bellocchio hanno, infatti, portato a casa quattro statuette a testa, ma il miglior film, del lotto e dell’anno, è stato giudicato la coproduzione italo-belga diretta a quattro mani da Von Groeningen e Vandermeersch, che ha, anche, meritato i premi per la sceneggiatura adattata dell’omonimo romanzo di Paolo Cognetti, la fotografia e il suono.
Ragguardevole, in termini di rilevanza dei riconoscimenti tributati, il bottino di “Esterno notte”, insignito dei David alla regia del maestro Bellocchio, al trucco, al montaggio, e, soprattutto, all’attore protagonista Fabrizio Gifuni, a suo completo agio nei panni scomodi dell’onorevole Aldo Moro. “La stranezza”, autentica sorpresa al botteghino dello scorso autunno, ha, invece, trionfato nelle categorie di sceneggiatura originale, produttore, scenografia e costumi.
A due trofei si fermano, invece, “Siccità” di Paolo Virzì (effetti visivi e attrice non protagonista, Emanuela Fanelli), “L’ombra di Caravaggio” di Michele Placido (acconciatura e David Giovani), “Settembre” di Giulia Louise Steigerwalt(esordio alla regia e attrice protagonista, Barbara Ronchi). Un David, infine, per “Il pataffio” (colonna sonora di Stefano Bollani), “Ti mangio il cuore” di Pippo Mezzapesa (canzone originale interpretata da Elodie) e “Nostalgia” di Mario Martone, che ha regalato al partenopeo Francesco Di Leva il riconoscimento per l’attore non protagonista, confermandolo come una delle promesse pienamente mantenute della nuova generazione. – continua sotto –
All’eterno maestro della Settima Arte a stelle e strisce, Steven Spielberg, il meritato alloro per l’opera straniera “The Fabelmans”, mentre molto applauditi sono stati il premio alla carriera alla produttrice Marina Cicogna e i David Speciali ai figli d’arte Isabella Rossellini ed Enrico Vanzina.