Aversa (Caserta) – Rischia di saltare la riscossione dei canoni idrici che vanta il Comune di Aversa nei confronti delle utenze cittadine. Canoni che ammontano a diversi milioni di euro. Una eventualità che potrebbe portare il Comune al dissesto rendendo vani gli sforzi fatti sino ad ora dall’amministrazione guidata dal sindaco Alfonso Golia. Gli uffici comunali non riescono a reperire il libretto metrologico dei contatori idrici. – continua sotto –
Una circostanza che potrebbe rendere nulle tutte le richieste di pagamenti dei canoni idrici avanzate dal comune di Aversa, almeno relativamente ai consumi che, almeno formalmente, non sarebbero stati rilevati così come prescrive la legge. Il libretto metrologico è un documento obbligatorio per tutti i sistemi di pesatura utilizzati per scopi commerciali. Si tratta di un documento che registra tutte le attività a cui lo strumento (in questo caso il contatore) viene sottoposto negli anni: dalle riparazioni alle verifiche periodiche con le date di scadenza previste. Nelle scorse settimane diversi condomini, attraverso l’avvocato Fabio Roselli, hanno avanzato istanza di accesso agli atti chiedendo l’esibizione di una serie di documenti, tra cui quello in questione.
Nel riscontrare le istanze, la dirigente Gemma Accardo ha fornito quanto richiesto. Per quanto riguarda il libretto metrologico ha scritto: «In riferimento alla richiesta relativa al libretto metrologico l’Ufficio Acquedotto amministrativo non ne è in possesso in quanto le verifiche sono di competenza tecnica. Si comunica che la presente è altresì indirizzata al dirigente dell’Area LL.PP affiche provveda a fornire tale documento direttamente allo studio legale Roselli». Laconica la risposta del dirigente dell’ufficio lavori pubblici, Raffaele Serpico, che, in sostanza, rimanda al mittente la palla affermando: «Si rappresenta che questo Settore non è in possesso del Libretto metrologico essendo le letture del misuratori idrici di competenza dell’Ufficio Acquedotto Amministrativo, che ha affidato il servizio a dittea esterna con propria determinazione dirigenziale numero 45 del 13 ottobre 2020».
Interpellato sull’argomento, il sindaco Golia si è riservato di verificare la vicenda con i due dirigenti coinvolti, uno dei quali ieri non era in sede. Silenzio, invece, dall’assessore all’Acquedotto (che detiene anche la delega ai Tributi) Francesca Sagliocco. Fatto sta che questa carenza, se non colmata, aprirebbe un’autostrada per i contribuenti aversani, rendendo inefficaci le richieste di pagamento dei canoni idrici. In verità, sono già diversi i procedimenti giudiziari che hanno visto soccombente il Comune di Aversa in tema di consumi idrici. – continua sotto –
Ultimo, in ordine di tempo, quello deciso dai magistrati del tribunale di Napoli Nord a favore di un condominio, sempre rappresentato dall’avvocato Roselli, con l’annullamento di fatture per oltre quindicimila euro e oltre duemila euro di condanna alle spese di giustizia. «Questo Tribunale – è la motivazione – rileva nel comportamento dell’Ente elementi che originano le basi per ritenere non esistenti i presupposti del credito preteso da quest’ultimo. Il caso di specie risulta essere oggetto di ampio approfondimento, risolto in senso negativo per l’Ente, in considerazione delle gravi omissioni nel rilievo dei consumi idrici dei terminali installati presso i beneficiari del servizio, sia in ordine al metodo di lettura (fittizia in alcuni casi, presuntiva in altri, reale solo in poche occasioni), sia in ordine all’impianto di lettura dei consumi, obsoleto e, quindi, di scarsa attendibilità. L’assenza, pertanto, di una prova certa da parte del Comune di Aversa, induce a dichiarare inesigibile il credito».