Aversa, la ds Tornincasa si racconta agli studenti-giornalisti del Tg Jommelli

di Redazione

Intervista di Fatima Russo e Alessia Petito per il Tg Jommelli – Aversa (Caserta) – “Siate curiosi, ponetevi sempre delle domande…”. E’ con questo monito, quasi parafrasando Steve Jobs, che la dirigente scolastica del Liceo “Niccolò Jommelli”, Emilia Tornincasa, si è concessa ai microfoni del “Tg Jommelli”, prodotto da un gruppo di studentesse del secondo biennio, nell’ambito del progetto “Scuola Viva”, curato dalla professoressa Enza Picone e dal direttore responsabile di PupiaTv, Antonio Taglialatela. Durante l’intervista sono state affrontate diverse tematiche riguardanti la vita scolastica e personale del capo d’istituto. – continua sotto – 

Lei è arrivata in questa scuola il 1 settembre 2021, ancora in emergenza Covid. Qual è stata la sua prima impressione? Ricorda il primo giorno di lavoro al Liceo Jommelli? “Venivo da un istituto comprensivo dove si lavorava in presenza. Quindi, l’arrivo in una nuova scuola, tra l’altro in fase di emergenza, non è stato affatto piacevole: c’era bisogno di organizzazione e, ad un certo punto, la necessità di fare riabituare tutti alla presenza, nonostante le paure”.

Quando ha capito di voler diventare dirigente scolastico? E perchè? “E’ stato un fatto naturale. Dopo una carriera come docente di economia aziendale, ho vinto il concorso da dirigente scolastico. Certo, l’insegnamento e il contatto diretto con la classe mi mancano”.

C’è qualcosa che non tollera affatto dell’ambiente scolastico? “La scuola è una piccola società. Qualunque cosa ci dia fastidio nella vita quotidiana provoca la stessa reazione anche all’interno della scuola. Nulla di particolarmente grave, i problemi si affrontano giorno dopo giorno”. – continua sotto – 

Lei è stata, per diversi anni, dirigente scolastico di un istituto comprensivo. Non le mancano i bambini? “In verità no! Mi spiego meglio: nella mia vita non ho mai preso decisioni seguendo l’istinto, non ho rimpianti perché ho ponderato e ragionato ogni scelta. Forse, un momento di nostalgia l’ho provato a Natale, perchè nella mia precedente scuola ero solita ascoltare i canti dei bambini per i corridoi e guardare i loro lavoretti. Tuttavia, lo spirito del Natale presente anche tra gli adolescenti ha spazzato via quel senso di nostalgia”.

Qual è il suo ricordo più bello a scuola? “A questa domanda è difficile rispondere, perchè i momenti trascorsi a scuola sono tutti speciali. Ho tanti ricordi belli, ma anche quelli tristi non sono mancati. La scuola è vita, è gioia, ogni giorno può diventare speciale”.

Ha parlato di momenti brutti, ne vuole raccontare uno? “Sicuramente il terremoto vissuto nel 2011 quando ero dirigente scolastico, da appena 3 anni, di una scuola veneta, al confine con l’Emilia-Romagna, regione devastata da quell’evento sismico. Le scosse colpirono il territorio di notte e il mattino dopo, con mio grande stupore, tutti gli alunni erano al loro posto tra i banchi di scuola. Nonostante i danni subiti dall’edificio scolastico e lo spavento per un evento così terribile, le lezioni continuarono regolarmente. In quell’occasione, sperimentai l’efficienza gestionale degli enti locali”. – continua sotto – 

In conclusione, cosa pensa del progetto del Tg Jommelli? “L’idea è sicuramente positiva: è un’esperienza utile per superare la timidezza e per imparare a porre domande sulla realtà che ci circonda utilizzando il linguaggio dei media, nel quale siamo immersi totalmente. Aspetto di valutare il risultato finale…”. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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