Aversa (Caserta) – L’assessore al Bilancio, Francesca Sagliocco, ha espresso la posizione dell’amministrazione sulla vicenda dei canoni idrici per i quali si mette «in discussione la possibilità dell’Ente di riscuotere quanto dovuto dai cittadini per la fornitura idrica e per i servizi di fognatura e depurazione, fondando detto dato sull’esito negativo, nei confronti dell’Ente, di alcuni contenziosi aventi ad oggetto i canoni idrici». – continua sotto –
«Fermo restando la considerazione che ognuno dovrebbe contribuire al pagamento delle spese della collettività, ancor più se si tratta di forniture di beni, come l’acqua, per i quali l’Ente paga un corrispettivo alla società fornitrice, e tralasciando la considerazione rispetto a chi utilizza la difesa dei morosi per fare pubblicità a proprio favore, disincentivando il pagamento di quanto dovuto, – continua Sagliocco – corre l’obbligo di fare alcune precisazioni. Dette precisazioni sono ancora più necessarie se si considera che nel dibattito sulla questione sono intervenuti alcuni consiglieri comunali che anziché chiarire le reali posizioni approfittano per dare una rappresentazione strumentale di quanto accade».
Sagliocco chiarisce «che su circa 20mila euro utenze e altrettanti contatori installati vi può essere qualche utenza caratterizzata da una strumentazione obsoleta, come per il Condominio in questione, nel cui giudizio contro il Comune, non essendo stata data prova della corretta manutenzione del misuratore idrico, il giudice ha ritenuto di annullare la richiesta di pagamento dei canoni idrici. Si tratta, però, di casi sporadici. Va, inoltre, precisato che le richieste dei canoni idrici sono fondate su letture reali di misuratori perfettamente funzionanti e, quindi, le fatture vengono emesse sulla base dei consumi reali».
Viene, poi, chiarito il riflesso sui bilanci dell’ente: «Riguardo, poi, alla fondamentale questione dei crediti relativi ai canoni idrici, iscritti in bilancio, va chiarito che gli stessi sono svalutati al 90 per cento circa, per cui eventuali mancate riscossioni, di consistente importo, non determinerebbero gravi ripercussioni sulla situazione finanziaria dell’Ente né la possibilità che dette mancate riscossioni conducano l’Ente al dissesto e meraviglia che dei consiglieri che, tra l’altro siedono in Commissione Bilancio, e che dovrebbero pertanto ben conoscere la situazione dei crediti relativi ai canoni idrici, continuino a fare dichiarazioni con le quali strumentalmente parlano di numeri fittiziamente iscritti nei documenti contabili. A queste considerazioni va sicuramente aggiunto un altro dato fondamentale relativo all’indagine della magistratura contabile sulla possibile prescrizione dei canoni idrici chiusasi senza rilievi per l’Ente».