Gricignano (Caserta) – “Se dovesse andar bene al Tar il merito sarà solo dell’Asi”. Lo sosteneva, un mese fa, l’architetto Andrea Aquilante, ex vicesindaco, commentando il ricorso al Tar della società “Ambyenta Campania” che contestava la mancata concessione dell’autorizzazione ambientale da parte della Regione Campania per la realizzazione di un biodigestore proprio per via del parere negativo del consorzio Asi. – continua sotto –
Parere che, a leggere la sentenza emessa ieri dal tribunale amministrativo, è risultato effettivamente, ancora una volta, determinante, come lo è stato in entrambe le conferenze di servizi finora tenutesi, quando l’ente presieduto da Raffaela Pignetti ha negato l’assegnazione del terreno sulla base di un “impatto sociale” negativo che l’impianto di biometano da Forsu (frazione umida dei rifiuti) avrebbe prodotto sull’intero agglomerato industriale di “Aversa Nord”, costituito dai comuni di Gricignano, Carinaro e Teverola.
I giudici amministrativi, infatti, hanno sottolineato che la normativa regionale vigente intesta all’Asi “il potere di gestire gli aspetti ‘dinamici’ della pianificazione del territorio consortile, attraverso il rilascio o meno dei nulla osta all’insediamento; ciò per consentire il pieno perseguimento di quegli obiettivi di sviluppo industriale al cui conseguimento è, per l’appunto, preposto l’ente pubblico economico consorzio”. Insomma, l’Asi non ha solo un mero ruolo di assegnare spazi ma anche di “verificare e contestualizzare il profilo dell’insediamento industriale rapportandolo al territorio rispetto anche all’impatto ambientale, occupazionale e alla vocazione produttiva dell’area”, come evidenziato ieri dalla stessa Pignetti.
Un aspetto che era già stato anticipato da Aquilante e che oggi si sposa a perfezione con quanto recita la sentenza del Tar. “Si omette di raccontare un aspetto fondamentale della vicenda. – dichiarava Aquilante il 24 maggio scorso, un mese prima della sentenza – L’Asi, proprio qualche mese prima della conferenza dei servizi, ha approvato e pubblicato il suo nuovo piano urbanistico e lo ha reso vigente. Questo piano è dotato di un regolamento che consente al consorzio Asi di valutare le assegnazioni dei suoli anche in considerazione del suo impatto ambientale. Non a caso, l’Asi ha confermato il suo parere negativo anche durante la seconda conferenza dei servizi, ribadendo le stesse motivazioni. Pertanto, una sentenza a favore di Ambyenta da parte del Tar inficerebbe il regolamento dell’Asi e il piano stesso”. – continua sotto –
“L’Asi – spiegava ancora Aquilante – ha modellato il suo regolamento proprio per venire incontro alle tante istanze del territorio in materia di sicurezza ambientale, come per il ruolo chiave che ha avuto nella vicenda Ecotransider”. Cosa che, sottolineava l’ex vicesindaco rifilando una critica all’amministrazione Santagata, “avrebbe potuto e dovuto fare anche l’amministrazione di Gricignano, dando la possibilità al tecnico comunale di redigere un parere negativo basato su norme e regolamenti, un parere per niente ridicolo e di carattere urbanistico”.
Per Aquilante “bastava inserire nelle Norme di Attuazione (ma anche nel regolamento) che in Zona Asi di Gricignano sono vietati nuovi insediamenti del genere ed avremmo avuto un ruolo determinante anche in questa fase”. “Ma non è stato fatto dal sindaco che spaventò i suoi sul rischio di eventuali prescrizioni al Puc da parte della Provincia e allora qualcuno (più di uno) si affrettò a dire: ‘Lasciamo perdere’. Poi di prescrizioni al Puc ne sono arrivate 29!”.