Gricignano (Caserta) – Mette sotto accusa l’opposizione il sindaco Vincenzo Santagata al quale, nei giorni scorsi, la Procura ha chiesto l’elezione di domicilio per la notifica di un avviso di indagine riguardante l’adozione del Piano urbanistico comunale. – continua sotto –
Il provvedimento ha riguardato anche tre degli assessori che nell’agosto del 2021 erano presenti alla seduta con cui la giunta approvò la delibera: Giuseppe Diretto, attuale vicesindaco, Filomena Iuliano e Andrea Barbato, questi ultimi oggi consiglieri. Non coinvolti l’allora vicesindaco Michela Caiazzo, assente a quella seduta e che, dopo la rottura con la maggioranza, fu rimossa dall’incarico e si dichiarò indipendente in Consiglio, e Carlo Munno, oggi consigliere.
Come già ribadito in occasione del sequestro, disposto dall’autorità giudiziaria, della delibera con cui fu adottato il piano, Santagata sottolinea anche ora che l’indagine è nata “da esposti presentati da una parte dell’opposizione”, riferendosi, in particolare, a Vittorio Lettieri, capogruppo di “Gricignano al Centro” e suo competitor alle amministrative del 2019. “E’ chiaro che l’opposizione non vuole l’approvazione del Puc, lo fa per questioni politiche. Già pensano alle elezioni del prossimo anno e intendono farlo loro. Ecco perché continuo a chiedermi quale sia la loro idea di Puc, finora nessuno lo ha compreso, abbiamo solo ascoltato critiche e calunnie”, è l’accusa di Santagata.
Tornando all’indagine della Procura, l’ipotesi di reato formulata è quella di abuso d’ufficio, legato alla violazione dell’articolo 78 del Tuel – Testo Unico degli Enti locali che prevede gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. Considerando gli amministratori coinvolti e la stessa ipotesi di reato, appare chiaro che l’indagine si fondi sul ricorso presentato al Tar dal comitato civico “Aria Pulita” e da altri cittadini (discusso proprio ieri, 22 giugno, e per il quale è attesa la sentenza entro luglio), col quale è stato chiesto l’annullamento della delibera di adozione del Puc, per presunti conflitti di interesse e anomalie. Nel ricorso, infatti, si evidenzia una presunta incompatibilità per quattro componenti della giunta, sindaco compreso, che avrebbero dovuto astenersi dalla votazione: “Il sindaco Vincenzo Santagata – si legge nel ricorso – è in posizione di incompatibilità in quanto due particelle sono di proprietà della madre, altre del padre, altre in proprietà comune tra i genitori, moglie e sorella. Analoga posizione di incompatibilità è quella dell’assessore Giuseppe Diretto, socio e amministratore unico della Sa.Fi. srl, la proprietaria di terreni tutti ricadenti nel Puc adottato. L’assessore Filomena luliano è comproprietaria, con il marito, di una particella. L’assessore Andrea Barbato è cugino di primo grado di tre proprietari di lotti”.
A tal proposito, Santagata, pur non volendo scendere nei dettagli visto il procedimento in corso, si limita, al momento, a ritenere che non “non ci sono conflitti di interesse” nell’atto approvato. Anche sull’accusa di abuso d’ufficio si dichiara tranquillo: “Questo reato nasce quanto ottieni un vantaggio diretto ma la delibera di adozione del Puc è un atto endoprocedimentale”.