E’ in libreria da qualche giorno “Preso dal tempo sospeso”, il nuovo libro di Vincenzo Scalzone, per i tipi di Monnalisa edizioni/PubMe, un noir da leggere tutto d’un fiato. Un titolo accattivante che così spiega lo stesso autore: “Volevo sottolineare l’importanza del tempo che abbiamo a disposizione. Di come scorra velocemente portando via tante cose. Ma c’entrano anche i miei gusti musicali, un album degli U2 che si intitola “All that you can’t leave behind” (“Tutte le cose che non puoi lasciarti indietro”)”. – continua sotto –
Questa la trama: il protagonista della storia è sempre Omar, lo stesso personaggio del precedente lavoro, “Autunno dentro”, alle prese con i dolori provocati dalla storia con Mary. Una sorta di sequel, ma, ovviamente non può mancare l’omicidio, avvenuto nel lontano 1992, che improvvisamente riemerge e irrompe nella narrazione. Ma l’opera è anche un giusto alternarsi di amore e delitti. Non manca un altro ingrediente che con guasta: la politica.
“Il tema viene affrontato – spiega Scalzone – con particolare riguardo al 1992, anno in cui sarebbe anche avvenuto l’omicidio Fioretti (oggetto di indagine nel libro). Ho voluto analizzare un po’ le vicende di quest’anno, che forse in molti hanno voluto facilmente mettersi alle spalle, perché secondo me è stato cruciale nello snodo della vita politica (ed economica) del nostro paese, soprattutto per Tangentopoli, il dissolvimento dei partiti della Prima Repubblica, ma è anche l’anno delle stragi di mafia che colpirono la Sicilia, con gli eccidi di Falcone, Borsellino e dei loro agenti di scorta. Diciamo che è un anno che tutti dovrebbero ben studiare per capire meglio la vita politica svoltasi finora, e anche per evitare di mettersi alle spalle qualcosa che ha influenzato la nostra storia moderna. Perché la storia si studia e si comprende ma non si può tralasciare o dimenticare”.
Vincenzo Scalzone (classe 1973), originario di Casal di Principe, in provincia di Caserta, attualmente vive ad Aversa, dove svolge la professione di avvocato, nonché di giudice onorario. Sin da ragazzino appassionato alla scrittura, “ho evitato da piccolo – racconta – di scarabocchiare su banchi e muri, prediligendo diari, fogli di quaderno e risme di carta con relativa macchina da scrivere, creandomi l’illusione di essere un giornalista, sogno poi in parte realizzato scrivendo su giornali amatoriali a livello locale”. Prima di questo lavoro letterario ha già autopubblicato Chiavi (2020) ed in seguito Autunno dentro (2021- Ali Ribelli edizioni).