Castel Volturno (Caserta) – Un arsenale della camorra all’interno di un’azienda agricola di Castel Volturno riconducibile alla famiglia Del Vecchio, ritenuta legata al clan dei Casalesi. E’ quello scoperto dai poliziotti della Squadra mobile di Caserta che, coordinati dalla Procura antimafia di Napoli, hanno tratto in arresto tre persone, tutte originarie di Casal di Principe, per concorso in detenzione di armi da guerra, clandestine e comuni da sparo, complete di svariati accessori e di munizioni di diverso calibro, e della ricettazione di alcune di esse. – continua sotto –
I fatti alla base provvedimento cautelare vedono la loro genesi in una perquisizione locale e domiciliare, finalizzata alla ricerca di armi, eseguita nell’aprile del 2022 dalla Mobile all’interno dell’azienda agricola della città domitia. Le ricerche, sviluppate in maniera particolarmente accurata – anche col supporto della Polizia Scientifica e l’impiego di due metal detector – permettevano di individuare in un’area del fondo, in prossimità di un pozzo artesiano, il sito esatto dove, sotto quasi due metri di terreno, era occultato l’arsenale.
Tra le diverse armi e munizioni rinvenute, custodite all’interno di due bidoni in plastica, spiccava una granata per fucile M60 di fabbricazione ex Jugoslavia che, per la relativa pericolosità, veniva fatta brillare direttamente sul posto dal Nucleo Artificieri della Polizia. C’erano, poi, due fucili mitragliatori “Kalashnikov”, un fucile mitragliatore “Sites” modello Ranger, tre pistole mitragliatrici Uzi, un’altra pistola mitragliatrice non meglio identificata, un fucile “a pompa”, due fucili calibro 12 con calibro 9×21 con matricola abrasa, nonché un silenziatore per arma da fuoco, svariati caricatori e quasi trecento munizioni di diversi calibri.
La varietà e il numero di armi, anche da guerra, rinvenute permettevano, sin da subito, di ipotizzare che l’arsenale fosse riconducibile al clan dei Casalesi dal momento che i titolari del fondo sono ritenuti strettamente legati, anche sotto il profilo parentale, con la famiglia Del Vecchio, i cui principali esponenti (Paolo e Carlo Del Vecchio), oltre ad essere imparentati a loro volta con il boss Francesco Schiavone, detto “Cicciariello”, in passato hanno rivestito ruoli di spicco in seno alla fazione Schiavone del clan dei Casalesi, come accertato anche in sede giudiziaria con sentenze di condanna ormai definitive. – continua sotto –
Lo sviluppo investigativo della vicenda, eseguito dalla Squadra Mobile tramite intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, oltre che con escussioni di persone informate sui fatti e interrogatori, anche di collaboratori di giustizia, ha effettivamente permesso di ricondurre la titolarità delle armi al clan dei Casalesi, in particolare al gruppo di “Cicciariello”, e di definire le specifiche responsabilità in capo agli indagati sia nell’occultamento delle stesse e che nella loro conservazione.
I destinatari del provvedimento sono stati associati nel carcere di Santa Maria Capua Vetere un altro indagato è già detenuto, nel carcere di Cagliari, per altra causa in regime di 41 bis. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA