di Giusy Bibiani per il Tg Jommelli – Aversa (Caserta) – I libri sono fonte di sapienza, risorse da proteggere e custodire, nascondigli in cui rifugiarsi e portali che aprono i battenti di mille dimensioni; eppure, l’abitudine di sbarazzarsi di essi appena iniziano a non soddisfarci più è tristemente nota. Rinchiusi in scatoloni polverosi, distrutti dallo scorrere del tempo, scarabocchiati e stropicciati, nei casi più gravi addirittura abbandonati per le strade come rifiuti scadenti…ad aspettarli giunge un destino tragico, e la colpa ricade interamente su chi, con indifferenza, prende la decisione di buttarli via. Per evitare questo spreco, però, molte librerie hanno adoperato sistemi di organizzazione davvero ingegnosi ed efficienti, e oggi vi raccontiamo quello della libreria sociale “Il Dono”, un’originale biblioteca situata nello storico Palazzo Gaudioso, ad Aversa, in provincia di Caserta. – continua sotto –
“PALAZZO GAUDIOSO”: L’ANTICA DIMORA DELL’OMONIMA FAMIGLIA NAPOLETANA – Appartenente alla nobile casata dei Gaudioso, l’imponente palazzo è solo uno dei tanti beni da loro posseduti: come già anticipato, l’edificio è oggi sede de “Il Dono”, ma non solo; è anche luogo del Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano, volto a salvaguardare i patrimoni storici, artistici e paesaggistici della nostra nazione) e punto di riunione per altri progetti culturali come mostre artistiche e presentazioni di libri. Scortati dall’esperta guida del professor Fortunato Allegro, creatore e responsabile della libreria, la redazione del Tg Jommelli ha visitato il palazzo in lungo e in largo, partendo dall’attuale rappresentazione delle sofisticate opere di ispirazione vanvitelliana situate al pian terreno, fino ad esplorare i piani più alti dove un tempo si trovavano i granai della famiglia, e ora persiste un’enorme sala di proprietà comunale dedicata ai concerti e ai convegni, affiancata da una stanza prove.
LO SCOPO PRINCIPALE DEL “DONO”: DARE LIBRI A CHI NON NE HA OPPORTUNITA’ – La speciale libreria ospitata nel palazzo, riconosciuta dalla Regione Campania come “biblioteca sociale” per la sua attitudine ad abbracciare i bisogni culturali della società, nasce nel pieno di un’enorme emergenza rifiuti, che tra i mille oggetti vedeva pagine e pagine di libri sperperate e buttate nei cassonetti, come se fossero prive di ogni valore: da allora, numerosi volontari si sono proposti di convincere le persone a preservare questi beni preziosi a favore dell’intera comunità, in modo da promuovere la lettura e lo studio presso le carceri, nelle parrocchie e nelle famiglie meno abbienti. La biblioteca – un immenso complesso fatto di scaffali straripanti di titoli di ogni genere – ospita oltre 23mila volumi di testi scolastici, narrativa generale, poesie, testi gialli, collane di fumetti ed enciclopedie; fra questi tesori, non mancano importanti cimeli, come le raccolte dei disegni di Leonardo, mandate direttamente da Milano, e i preziosi volumi della Storia di Napoli. Per rafforzare la campagna promozionale della libreria, anche l’Unicef ha offerto un proprio contributo per incentivare alla lettura.
“SOCCORSO CULTURALE” ALLA BIBLIOTECA DI FAENZA – “Il Dono” ha lavorato sodo per “ripulire” il mare di fango che ha impregnato la cultura in Emilia Romana, devastata di recente dalle alluvioni, come nel caso della Biblioteca Manfrediana di Faenza che ha perso 35mila libri di letteratura per ragazzi. La biblioteca aversana, con grande senso di umanità, ha inviato materiale (libri, scaffali e lo stretto necessario utile alla ricostruzione della sala) per il recupero della sezione distrutta. – continua sotto –
CELEBRAZIONI VANVITELLIANE – In occasione dell’anniversario dei 250 anni dalla morte del Maestro Luigi Vanvitelli, il palazzo apre le sue porte con un’interessante esposizione di alcuni dipinti ispirati al grande architetto. Un’iniziativa inserita nel programma delle celebrazioni vanvitelliane indette dalla Reggia di Caserta. L’esposizione è stata mostrata in anteprima al Tg Jommelli e sarà aperta ufficialmente al pubblico in autunno.
L’ESEMPIO DE “IL DONO” – I libri sono pozzi d’anima. Hanno un cuore e dei sentimenti, poiché conservano dentro le innumerevoli storie dei loro personaggi. Hanno una mente e una ragione, perché comunicano nozioni di sapienza. Se capitasse di abbandonarli, tutto quel pregio andrebbe perduto, e il libro non sarebbe altro che un’entità smorta, senza più un senso, pronta a decomporsi. Seguiamo l’esempio de “Il Dono”: recuperiamoli, rinvigoriamoli e restituiamogli la loro autentica bellezza. Chi li spreca, è perduto! IN ALTO IL VIDEO, SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA