Aversa – Palazzine San Lorenzo, De Cristofaro: “Non potevamo sfrattare morosi e non avevamo fondi per alloggi alternativi”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – Se l’amministrazione De Cristofaro ha fatto tutti gli adempimenti necessari a risolvere il problema dei mancati pagamenti dell’affitto da parte degli abitanti nelle palazzine di via San Lorenzo 75, al punto che l’allora assessore al Patrimonio, Michele Ronza, non ha avuto alcun addebito dalla Corte dei Conti, viene normale domandare perché il sindaco che incaricò l’assessore di affrontare la questione e avviarla a soluzione – come evidenziano i fatti descritti da Ronza, che ha ricordato che l’azione avviata portò in breve tempo a riscuotere una somma di 154mila e 579 euro tra fitti arretrati ed in corso – sia stato condannato a rimborsare 60mila euro per danno erariale. – continua sotto –  

Abbiamo posto la domanda proprio al diretto interessato, l’ex sindaco Enrico De Cristofaro. “Mi hanno condannato perché non avrei operato con tempestività per risolvere un problema che esisteva da almeno 30 anni”, esordisce l’architetto aversano, che aggiunge: “In realtà le cose non stanno così perché, appena mi sono insediato e ho formato la prima Giunta nel luglio del 2016, ho preso visione delle criticità che esistevano in città e nel 2017 ho incaricato l’assessore con delega al Patrimonio, Federica Turco, di affrontare il problema. L’assessore convocò per tre volte il dirigente del settore per analizzare la situazione ma il dirigente non si presentò. Quando, se ben ricordo, nel mese di giugno-luglio 2017 fu modificata la composizione della giunta il patrimonio fu affidato a Michele Ronza e da quel momento abbiamo operato in sinergia per risolvere il problema che a detta del responsabile del settore era difficile da affrontare per mancanza di personale. Per fornire il personale indicammo quattro dipendenti che lavoravano al quarto piano perché fossero a disposizione del dirigente”.

“A questi – continua l’ex sindaco – se ne aggiunsero altri due nominati dall’allora comandante della Polizia municipale, Stefano Guarino, scelti tra il suo personale, per essere incaricati di effettuare gli atti necessari per risolvere l’annoso problema. Circa la decisione di lasciare all’interno dell’abitazione occupata chi non avrebbe avuto la possibilità di pagare tengo a precisare che è nata su mio suggerimento a seguito di un incontro con il Prefetto, il quale mi disse esplicitamente che non avrei potuto sfrattare le famiglie senza dare loro una sistemazione alternativa di proprietà comunale o alloggiandoli in una struttura ricettiva pagando il relativo canone. Non avendo il Comune la possibilità economica per affrontare questa spesa, né la disponibilità di abitazioni alternative, presentai al Prefetto l’idea che avrei discusso con il dirigente di sfrattare gli abitanti ancora morosi, così che le case occupate irregolarmente sarebbero state vuote, per poi assegnarle a coloro che ne avevano diritto facendo un nuovo contratto di fitto. Nello stesso tempo, comunque, stavamo studiando la possibilità del canone a riscatto. Ipotesi che non abbiamo potuto realizzare per la conclusione anticipata della consiliatura”.

“A questo punto, – conclude De Cristofaro – mi sembra che la mia azione sia stata più che tempestiva avendo dato inizio alla ricerca di una soluzione definitiva del problema della morosità degli inquilini che occupano le palazzine di via San Lorenzo fin dal 2017. Resta il dato di fatto della condanna, ma ho piena fiducia nella giustizia”.

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