Psicologo di base: Campania prima regione in Italia. Il plauso di Meritocrazia Italia

di Redazione

La Regione Campania è la prima in Italia ad avere lo psicologo di base. I cittadini che ne hanno bisogno potranno ricevere gratis un primo livello di assistenza. Il medico di base (o il pediatra di libera scelta per i più piccoli) potrà indirizzare i cittadini al distretto sanitario dell’Asl, lì dove saranno operativi gli psicologi di base, nei casi in cui dovesse evidenziare la necessità di una prima assistenza di tipo psicologico. – continua sotto –

Ogni distretto sanitario avrà, quindi, due psicologi di base per un totale di 146 professionisti che prenderanno servizio in tutta la Regione. Già quest’estate i cittadini campani avranno la possibilità di avere, se ritenuto necessario dal medico di base, un consulto psicologico gratuito. La Regione Campania fa dunque da apripista per un servizio a cui ora guardano con interesse le altre Regioni italiane e sta lavorando per ottenere un finanziamento europeo che potrebbe aumentare il budget a disposizione del progetto per alcuni milioni.

Questo servizio, come sottolinea il Garante per le disabilità della Regione, avvocato Paolo Colombo, garantisce un supporto fondamentale ai cittadini, in particolare alle fasce più sensibili, bambini, adolescenti, anziani e persone con disabilità e il servizio sanitario sarà più sostenibile perché si ridurranno le spese evitando una serie di ricoveri impropri, attribuibili a disturbi d’ansia e di umore, prescrizioni improprie di psicofarmaci e assenteismo nelle aziende per fenomeni legati allo stress lavoro-correlato o mobbing.

Meritocrazia Italia Campania plaude al servizio della Regione Campania «che è la prima Regione in Italia – spiegano dall’associazione – a mettere in pratica una proposta portata avanti da Meritocrazia Italia dall’anno 2020 come si può leggere dai comunicati pubblicati nelle pagine ufficiali;  ritiene che un sistema di cure primarie utile ed efficace presuppone che l’attenzione alla componente psicologica della salute sia fondamentale, non solo per offrire cure al disturbo psicologico occupandosi del benessere e della salute psicofisica dei cittadini di un territorio, dei membri di una comunità, in modo equo e accessibile, per fornire a tutti indistintamente cura e terapia, ma anche per promuovere consapevolezza, promozione di salute, e adozione di comportamenti positivi; ribadisce che la mission della psicologia di cure primarie è la garanzia del benessere psicologico di qualità nella medicina di base, sul territorio, vicino alla realtà di vita dei pazienti, alle loro famiglie e alle loro comunità, fornendo un primo livello di servizi di cure psicologiche, di qualità, accessibile ed efficace; auspica che si possa arrivare a introdurre la figura dello “psicologo di famiglia” che affiancherebbe quella del medico di base; considerato che molte evidenze, a livello internazionale, indicano la necessità di riconfigurare lo psicologo in un’ottica sistemica integrata al fine di promuovere salute e benessere e di migliorare i contesti educativi auspica un inserimento della figura professionale dello psicologo anche nei contesti scolastici ed educativi. Nelle istituzioni educative infatti gli psicologi potrebbero contribuire alla promozione, realizzazione e valutazione delle competenze necessarie per supportare lo sviluppo negli studenti di attitudini positive verso l’apprendimento, attraverso interventi di promozione di attività trasversali in ottica di apprendimento continuo; ritiene utile che lo psicologo e/o lo psicoterapeuta in ambito educativo si occupino anche del tema delle dipendenze dalle tecnologie, non solo per la loro presenza invasiva nella vita degli studenti ma perché esse influiscono profondamente sui processi psichici quali pensiero, linguaggio, ragionamento e apprendimento; facendo seguito agli ultimi episodi di femminicidi in Campania e nel resto dell’Italia pensa che sarebbe auspicabile riconoscere a tutti effetti come nuova forma di dipendenza la “dipendenza affettiva” e  introdurre in ambito scolastico, grazie all’ausilio della figura professionale dello psicologo e/o dello psicoterapeuta, l’educazione all’affettività che aiuti a non sviluppare una delle dipendenze più pericolose della nostra epoca».

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