“Lo studio di Nomisma ci permette di conoscere la percezione dei nostri vini e il posizionamento in Italia e nel mondo. L’obiettivo è valorizzare la nostra produzione attraverso la creazione di una Doc regionale Campania che permetta di fare massa critica per essere visibili su mercati internazionali altamente competitivi”. Lo ha dichiarato Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania, a margine della presentazione della ricerca Nomisma su “La Campania del Vino e il regional branding”. – continua sotto –
L’appuntamento si è tenuto a Napoli, a Palazzo Santa Lucia, a cui hanno preso parte Denis Pantini, responsabile Agroalimentare Nomisma, Chiara Giovoni, esperta di Marketing strategico e comunicazione, Carlo Alberto Panont, agronomo e direttore del Consorzio Garda Doc, Antonio Ratto, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia, Germana Di Falco, esperta di Politiche di Coesione e Sviluppo Territoriale, Antonio Marchiello, assessore regionale alle Attività produttive Campania.
Apprezzamento per il percorso intrapreso è stato espresso dai produttori vitivinicoli presenti, Domizio Pigna (“La Guardiense”), Antonio Capaldo (“Feudi di San Gregorio”), Carmine Coletta (“Cantina di Solopaca”) e dai presidenti dei Consorzi di tutela, Cesare Avenia (“Vitica”), Andrea Ferraioli (“Vita Salernum Vites”) e Libero Rillo (“Sannio”).
“Da questo punto di vista, – spiega l’assessore Caputo – associare il vino al cibo e al turismo in Campania può rappresentare un grande elemento di traino. Come dimostra lo studio, dove cresce il legame tra vitigno e territorio, come nel caso del Fiano di Avellino e della Falanghina del Sannio, aumenta il valore percepito dai consumatori. Abbiamo iniziato un percorso di posizionamento e rafforzamento per tutte le produzioni campane, a partire dal vino che rappresenta un testimonial straordinario, capace di evocare la nostra regione nell’immaginario collettivo”. – continua sotto –
“È un settore fondamentale per l’economia della Campania fondato sulla qualità – sostiene l’assessore Marchiello – ma fare rete è fondamentale. E occorre fare rete anche con le altre regioni. In ogni caso la Campania quando si presenta sui mercati deve essere una”. “La missione ora è trasformare una indicazione geografica residuale, in una Doc di valore con un posizionamento molto più alto”. – continua sotto –
“L’analisi di Nomisma – conclude Caputo – ci indica la direzione da seguire: orientarci meglio ai mercati internazionali ed extra regionali, individuare in ogni territorio dei produttori leader, capaci di farsi portavoce di tutte le istanze locali e di farle confluire in questo progetto ambizioso, necessario per far apprezzare la nostra produzione in modo significativo e coerente con le nostre potenzialità”.