E’ stato condannato alla pena di 14 anni e 8 mesi di reclusione, Giuseppe Porcelli, 54 anni, collaboratore scolastico, arrestato nel settembre scorso per l’omicidio di Marcello Toscano, 64 anni, docente di sostegno, ucciso a coltellate nella scuola media “Marino Guarano” di Melito di Napoli, dove prestava servizio. – continua sotto –
Il processo si è svolto con rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Napoli Nord che, inoltre, ha inflitto al condannato l’interdizione perpetua dagli uffici pubblici e una provvisionale di 100mila euro, a titolo di risarcimento danni, a favore delle parti civili. Assolto, invece, dall’accusa di occultamento di cadavere.
Il professor Toscano fu trovato senza vita, nella tarda serata del 27 settembre scorso, sotto una siepe, nel cortile dell’Istituto scolastico. L’attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord e condotta dai carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli, consentiva di identificare in poche ore l’autore dell’omicidio in Porcelli, collaboratore scolastico, legato alla vittima da un rapporto di amicizia.
Ad incastrare il 54enne le immagini estrapolate da videocamere di sorveglianza, l’esame di persone informate sui fatti, il sequestro di indumenti intrisi di sangue trovati nella la sua abitazione, dai quale veniva estrapolato il Dna e comparato con quello di Toscano, evidenziando una perfetta concordanza allelica con il Dna della vittima. – continua sotto –
Per quanto riguarda il movente, come appreso nei giorni successivi all’omicidio, sembra che Toscano, residente a Mugnano di Napoli – città in cui aveva ricoperto anche la carica di consigliere comunale e risultato primo dei non eletti del Pd alle ultime amministrative – aveva prestato del denaro a Porcelli che intendeva aprire un’attività commerciale. Di quel prestito non sarebbero stati a conoscenza i familiari di Toscano. Soldi che, però, Porcelli, non poteva o non voleva restituire.
Nella foto, da sin. Toscano e Porcelli, sullo sfondo la scuola teatro del delitto
