Era destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa lo scorso 9 agosto dal tribunale di Napoli, insieme ad altre 8 persone ritenute gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di tentata estorsione, intralcio alla giustizia, detenzione e porto di arma comune da sparo, tutti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di aver agito per agevolare l’attività e gli scopi di associazioni camorristiche. – continua sotto –
Si tratta di Gesualdo Sartori, 30 anni, napoletano, ritenuto al vertice del clan Mazzarella, rintracciato e arrestato dalla Polizia di Stato a Castel Volturno, nel Casertano, all’interno del parco “Green Village”. L’indagine è nata a seguito della denuncia presentata dal gestore di un ristorante nell’hinterland napoletano, relativa a condotte estorsive intraprese dagli indagati a suo danno tra aprile e maggio di quest’anno.
Sartori si era già reso irreperibile dal 18 maggio 2022, essendosi sottratto ad un altro provvedimento, un’ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere emessa per un omicidio e un tentato omicidio, in concorso con altre 5 persone per le quali la misura cautelare era già stata eseguita il 16 maggio su delega della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Secondo gli inquirenti, avrebbe fatto parte del commando che, l’11 ottobre 2009, in via Pazzigno, uccise il boss Patrizio Reale nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, ad est di Napoli.
Il 30enne è stato condotto nel carcere napoletano di Secondigliano.