Se siamo qui a quasi dieci anni di distanza dalla storia terribile della piccola Fortunata Loffredo, bambina di sei anni che volò dal balcone e che si scoprì poi era stata violentata un anno dopo la morte di un altro bambino che si chiamava Antonio, e se siamo qui oggi a condannare un episodio barbaro come quello che condanniamo, significa che qui – ha concluso Meloni – si è consumato un fallimento da parte dello Stato e delle istituzioni, nonostante degli sforzi siano stati fatti”. Lo ha detto Giorgia Meloni, oggi in visita al Parco Verde di Caivano, teatro dello stupro delle due cuginette di 11 e 12 anni. – continua sotto –
“Lo Stato giusto – ha sottolineato il premier – ha prima di tutto il dovere di difendere i più deboli e i minori sono i principali fra questi soggetti. Il numero delle persone coinvolte nel duplice stupro alimenta il terrore che episodi del genere siano di più di quelli che emergono”. “Siamo qui oggi per diverse ragioni. La prima era rispondere a quell’invito di padre Maurizio Patriciello, un uomo straordinario, un sacerdote straordinario che voglio ringraziare per questo invito, per l’accoglienza, per i consigli che ci ha dato, ma soprattutto per il lavoro quotidiano che fa in un territorio particolarmente difficile, per come dimostra che si può rappresentare un esempio. Padre Maurizio è un esempio e una risorsa per tutti noi”.
“Siamo qui – ha aggiunto – per esprimere la solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano, di un crimine infame, che ha scioccato tutti, ma siamo qui soprattutto per riportare la presenza seria, autorevole, costante dello Stato italiano, delle istituzioni della Repubblica, che in territori come questo spesso non sono stati sufficientemente percepiti e forse sufficientemente presenti”.
“Il territorio di Caivano sarà radicalmente bonificato”, ha promesso Meloni dopo un confronto con il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, tenutosi in riunione straordinaria nell’istituto scolastico “Morano”. “Partendo da questo territorio oggi noto per le sue problematiche – ha chiarito il presidente del Consiglio – l’obiettivo è che domani sarà un modello: da problema a esempio. Riapriremo il centro sportivo entro primavera”. – continua sotto –
Incontro in parrocchia e riunione con Comitato Sicurezza – Prima del suo punto stampa, Meloni aveva incontrato don Maurizio Patriciello nella parrocchia di San Paolo Apostolo al Parco Verde e poi raggiunto la scuola superiore “Francesco Morano”, accolta dalla preside Eugenia Carfora, per una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Presenti: il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi; il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara; il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi; il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano; il capo di Gabinetto del ministero dell’Interno Maria Teresa Sempreviva; il capo della Polizia Vittorio Pisani; il prefetto di Napoli Claudio Palomba; il sindaco di Napoli e della Città metropolitana Gaetano Manfredi; il commissario straordinario del Comune di Caivano Gianfranco Tomao; la presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo; il procuratore di Napoli Sergio Ferrigno; il presidente del Tribunale di Napoli Nord, Luigi Picardi; il procuratore di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone; il presidente del Tribunale dei Minori, Giancarlo Posteraro; il procuratore della Repubblica presso il Tribunale Minori Maria De Luzenberger Milnernschim; il direttore Ufficio Scolastico Regione Campania Ettore Acerra; il questore di Napoli Maurizio Agricola, il comandante Provinciale dei Carabinieri di Napoli Enrico Scandone; il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Napoli Paolo Borrelli; il comandante provinciale Vigili del Fuoco di Napoli, Michele Mazzaro; il capo Centro Dia di Napoli Claudio De Salvo.
Don Patriciello: “Il centro sportivo riaprirà nel 2024” – “Entro la primavera del 2024 il centro sportivo di Caivano”, devastato dall’incuria e dai vandali, “tornerà a essere un centro sportivo”, ha annunciato dopo il confronto con la presidente del Consiglio don Maurizio Patriciello, riferendo ai giornalisti quanto a lui riferito dal premier Meloni durante il loro incontro. “Mancano pochi mesi alla primavera del 2024, ma credo che manterrà la sua parola”, ha aggiunto. “Meglio di così non poteva andare. Noi abbiamo un desiderio grande di applaudire ma se le promesse, come accaduto altre volte, non verranno mantenute sapremo anche fischiare”. IN ALTO IL VIDEO