Zakaria Atqaoui ha confessato davanti al giudice per le indagini preliminari di avere aspettato per ore che la sua ex fidanzata Sofia Castelli rientrasse a casa, a Cologno Monzese (Milano). Il giovane si è intrufolato nell’appartamento, dove per un po’ di tempo era stato ospite quando era legato a Sofia Castelli, e si è chiuso in un armadio armato di coltello. Qui ha continuato a spiare sui social network la serata della sua ex, che soleva condividere le sue amicizie e i suoi divertimenti. Il giovane avrebbe spiegato che era convinto che Sofia sarebbe tornata a casa in compagnia di un altro. – continua sotto –
Sms all’amico “Ti giuro che me la paga” – Mentre era dentro l’armadio, intorno all’1.51 Zakaria Atqaoui avrebbe inviato un messaggio a un suo amico. “Ti giuro che me la paga”, avrebbe scritto. Poi anche: “Mi vergogno, f***a, di essere stato con una così”. Poco prima delle 6 del mattino, Sofia Castelli è rientrata a casa. Ma non era in compagnia di un altro: era con un’amica, che si è poi fermata a dormire in un’altra stanza. Il 23enne è rimasto nascosto nell’armadio mentre le due ragazze si struccavano, le ha sentite chiacchierare, le avrebbe anche sentite pronunciare il nome dell’altro.
Aggredita nel sonno, ha tentato debole difesa – Intorno alle 7 è uscito, ha cambiato il coltello, poiché quello che aveva era un po’ spuntato, e ha aggredito la sua ex nel sonno. Sofia ha tentato una debole difesa, lo ha graffiato. Il giovane ha raccontato agli investigatori di non ricordare molto dopo la prima coltellata: “Sofia dormiva”, ha detto, “mi sono scagliato contro di lei: ho sferrato il primo colpo al collo, poi altre due volte. Quando ho preso coscienza di ciò che era successo, ero zuppo di sangue, fuori dalla stanza”. Dopo averla uccisa, il 23enne si è cambiato i vestiti con alcuni trovati in casa ed è andato verso la stazione di polizia locale, dove ha confessato quello che aveva fatto.
L’amica: “Era possessivo, le stava sempre addosso” – Aurora, l’amica di Sofia che ha dormito in casa della 20enne uccisa nelle prime ore del 29 luglio, agli inquirenti ha raccontato che “Zakaria a tutti i costi voleva riallacciare la relazione con Sofia, le voleva chiedere scusa; era molto possessivo, geloso, le stava sempre addosso”. Lei e l’altra ragazza con cui Sofia era stata in discoteca hanno infatti confermato lo scenario di pedinamenti, continui messaggi, persino atteggiamenti aggressivi nei confronti di altri ragazzi da loro conosciuti. Lei da tre anni voleva lascialo perché “non ne poteva più” ma poi, “dopo qualche mese ritornavano insieme”. “Quando mi sono addormentata – ha detto – non ho sentito rumori. Mi sono svegliata alle 9 perché mi ha telefonato mia madre, stavo guardando Instagram quando in casa sono entrati i carabinieri”. Secondo quanto confermato dall’indagato, era già in casa al rientro delle due, nascosto nell’armadio, scalzo per non far rumore e presumibilmente già con un coltello. Anche per questo motivo, il gip ha contestato tra le aggravanti “la ricorrenza del mezzo insidioso, che in sostanza ha neutralizzato ogni possibile difesa della vittima, sorpresa nel sonno nella sua casa”. – continua sotto –
I genitori della vittima: “Vogliamo sapere cosa è successo” – “Vogliamo sapere quanto accaduto negli ultimi attimi di vita di Sofia”. Questo il desiderio dei genitori di Sofia Castelli. Lo ha detto il legale di famiglia, Giuseppe Policastro, il quale ha chiesto “rispetto per il dolore della famiglia” della giovane, precisando che ora sia “il momento del silenzio”. L’avvocato ha spiegato anche di attendere gli esiti degli accertamento sul cellulare della vittima e nel suo appartamento, “per avere un quadro completo di quanto accaduto”.
Fiaccolata a Cologno – Intanto, a Cologno Monzese circa duemila persone sono scese in strada e hanno manifestato sotto il condominio dove la ragazza viveva con il fratello e i genitori, che il giorno dell’omicidio erano in Sardegna per celebrare l’anniversario dei nonni. Anche Sofia avrebbe dovuto raggiungerli, il giorno dopo. Aveva già comprato il biglietto aereo. In testa alla fiaccolata c’era uno striscione con scritto: “In ricordo di Sofia”. Alcuni tra i partecipanti erano in lacrime, molti hanno manifestato la loro rabbia e hanno invocato la pena di morte per l’assassino. Un giovane ha urlato: “Solo vent’anni aveva. Ha distrutto una famiglia”. – continua sotto –
Lutto cittadino – Il Comune di Cologno, presente alla manifestazione, ha proclamato il lutto cittadino e ha aperto un diario virtuale dove tutti hanno potuto lasciare un ricordo per la vittima. I funerali di Sofia si terranno a Cologno, sabato 5 agosto alle 10.