Il giovane, minorenne all’epoca dei fatti dello stupro di Palermo e che è stato scarcerato dopo aver confessato la violenza, diventato maggiorenne pochi giorni dopo l’episodio di violenza, nonostante sia stato trasferito in comunità continuerebbe ad essere attivo sui social. Ieri su Tik Tok ha scritto: “C’è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?”. Poi, rispondendo al commento di un utente che condannava la decisione adottata dal giudice di scarcerarlo, ha scritto un’altra provocazione: “La galera è di passaggio, si ritorna più forti di prima”. – continua sotto –
Da valutare l’autenticità dei messaggi, intanto scomparsi – Resta, tuttavia, da valutare se tali contenuti siano stati creati dal giovane. Al momento, come scrive “Open”, risulta un account TikTok contenente video e foto datate, ma non aggiornato a seguito del giorno dell’arresto. “Non si trova riscontro su TikTok o Instagram – scrive ancora Open – riportante i contenuti a lui attribuiti. Non è chiaro se siano stati diffusi da un account falso o appena creato dal giovane a seguito della scarcerazione, così come non è chiaro se a rimuovere i contenuti siano state le piattaforme o la Procura a seguito della loro diffusione”.
Interrogati gli altri indagati – Intanto, oggi è stata un’altra giornata di interrogatori davanti al gip Marco Gaeta di Palermo per altri tre dei giovani arrestati venerdì scorso con l’accusa di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una 19enne. Sentiti Christian Maronia, 19 anni, Samuele La Grassa, difeso dall’avvocato Salvatore Romeo, e Elio Arnao, 20 anni, difeso dall’avvocato Gerlando Orlando. Ieri il tribunale del Riesame ha confermato il carcere per Angelo Flores e Gabriele Di Trapani, due dei sette arrestati. I giudici hanno accolto la tesi della Procura diretta da Maurizio de Lucia.
Altro percorso, per ora, quello del minorenne al momento dei fatti che, davanti al gip del tribunale per i minorenni, Alessandra Puglisi, avrebbe “raccontato per filo e per segno quello che è successo quella notte. E’ chiaro che ci sono molte cose che saranno oggetto di approfondimento e in questa fase non sia opportuno rivelare. – ha dichiarato l’avvocato Pietro Capizzi che assiste il giovane – Ci sono indagini e interrogatori in corso degli altri maggiorenni e al momento è preferibile non dire altro”. – continua sotto –
Maronia incolpa gli amici: “Chiedo scusa, mi è stato detto che era consenziente” – “Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente”. In lacrime Christian Maronia, uno dei sette giovani indagati, davanti al gip Marco Gaeta. “Mi sono rovinato la vita. Mi era stato detto che la giovane era d’accordo – ha aggiunto Maronia – Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile. Io non conoscevo la ragazza, non l’avevo mai vista prima”. Nel corso dell’interrogatorio è emerso che Angelo Flores avrebbe mostrato un video: “Si vedeva che lei sarebbe stata disposta a questa esperienza – aggiunge – Ad organizzare tutto è stato Flores”. In queste ultime ore su tik tok è stato aperto un profilo su Cristian Maronia dove sono stati pubblicati sei video: “Quando tutta Italia ti incolpa per una cosa privata, ma nessuno sa che sei stato trascinato dai tuoi amici”. E ancora: “Non ero in me quando è successo”, sono alcune delle frasi pubblicate nei video comparsi sul social. I video erano già stati confezionati dal diciannovenne che imita nelle posture i cantanti neomelodici, e sono ripresi in casa, dal barbiere o in discoteca. In uno pubblicato con l’hashtag #freechristian, chi condivide scrive: “Con che coraggio la gente insulta gli innocenti”.
La Grassa: “Non mi sono reso conto” – “Non mi sono reso conto di quello che stava accadendo”. Anche Samuele La Grassa, uno dei sette arrestati, ha risposto questa mattina alle domande del gip Marco Gaeta. E’ il secondo dei tre arrestati lo scorso venerdì che varca la porta del giudice. “Ho sbagliato a non andarmene”, ha detto al gip. Il ragazzo sarebbe quello che, insieme ad Angelo Flores, ha filmato la scena con il cellulare. Si trovava alla Vucciria e anche lui ha ribadito di non avere mai conosciuto la ragazza prima di quella sera. Davanti al gip ha detto di non avere compreso di essere finito per errore in una vicenda orribile.
Arnao: “Nessuno pensava fosse violenza, ho fatto una cazzata” – “Ho fatto una cazzata”. Ammette Elio Arnao, l’ultimo dei giovani arrestati rispondendo alle domande del gip, Marco Gaeta. Anche per lui il racconto è stato a volte drammatico. “Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza – ha aggiunto Arnao – E’ stato un errore, un grave errore”. – continua sotto –
Su Tik Tok profili falsi per difendere indagati – Sono state numerose le segnalazioni arrivate alla Polizia postale dopo la ‘nascita’ su TikTok e altri social di profili che difendono uno degli indagati dello stupro di Palermo. “Non solo TikTok – dice a “LaPresse” Marco Cervellini, commissario capo della Polizia di Stato, portavoce della Polizia postale e consigliere dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale – anche su altri social sono spuntati questi profili e stiamo monitorando tutto”. In assenza di una violazione della policy del social “è difficile che vengano rimossi” contenuti e profili, spiega Cervellini. Molti profili, però, sono dei fake, altri, come quello di cui sono arrivate numerose segnalazioni, sono stati aperti dopo l’arresto degli indagati, riprendendo video e contenuti dai loro account. La Rete viene monitorata h24 e quando la Postale trova “spunti di indagine” fa partire la richiesta di “congelamento” di profili e immagini con la sospensione poi degli account. La situazione diventa più spinosa quando si tratta di Telegram, dove ci sono canali nei quali sono circolate richieste delle immagini dello stupro.