Saranno celebrate oggi, 11 agosto, alle ore 16, a Casaluce, nella chiesa di San Nicola di Bari a Piro, le esequie di Lucia De Gais, la 38enne morta sabato 5 agosto. La camera ardente è stata allestita in mattinata nella casa funeraria Ital Funeral di Aversa. – continua sotto –
La donna, originaria di Casaluce e residente a Teverola, sposata con il fotografo Luigi Messina e madre di due figli, aveva avvertito un malore e difficoltà respiratorie all’alba di sabato nella sua abitazione in via Mazzini. I familiari presenti in casa avevano allertato i soccorsi ma inutili si rivelavano i tentativi di rianimarla. Sul posto anche i carabinieri della locale stazione per accertamenti, mentre l’autorità giudiziaria disponeva l’esame autoptico sulla salma.
Una tragica vicenda che ha scatenato anche una polemica sui soccorsi. Secondo quanto riferito dai familiari, la prima ambulanza era arrivata senza medico a bordo. Considerato l’aggravarsi delle condizioni della donna, era stata chiamata un’altra ambulanza, questa volta giunta con a bordo un medico ma oramai era troppo tardi per rianimare la 38enne, deceduta nel giro di pochi minuti. Ora bisognerà accertare se Lucia poteva salvarsi se fosse arrivata subito un’ambulanza con il medico.
Intanto, il marito ha pubblicato una commovente lettera dedicata alla moglie: “Ehi Lu, ti scrivo questa lettera dopo 23 anni che stiamo insieme. Incomincio con ricordati il nostro primo episodio che ci faceva tanto ridere! Mi dicesti “Ti amo”. Cosa? Risposi io. Ti chiamo? E io ah! avevo capito male e da allora nacque il nostro amore. Sei stata il mio unico grande amore mi hai dato due stelle tra l’altro uguali a te, li guardo e rivedo te. Tu li amavi tantissimo e spero che avrò la forza per crescerli e andare avanti. Più di tutto mi aiuti tu. Mi dispiace che non sono riuscito a salvarti, mi si è spezzato il cuore vedendoti sparire pian piano. Ti chiedo scusa se qualche volta mi sono arrabbiato. Ti chiedo scusa se a causa del mio lavoro costante a volte ti ho trascurata ma era solo per non far mancare niente a te e ai nostri figli. Ti chiedo scusa quando mettevo in disordine nel bagno e schizzavo tutti i vetri. Ti chiedo scusa quando ti sporcavo le federe del cuscino. Ti chiedo scusa quando mi dicevi di far aggiustare il portoncino che non funzionava elettricamente. Ah, ho provveduto stamattina hai visto? Mi manchi amore mio ma stasera più del solito. Resto sempre a casa perché non c’è nessun posto in cui vorrei essere, e non m’importa della gente quando inchino la testa e piango come un bambino e mi dice di farmi forza. Non so se ci rincontreremo un giorno. Se esiste l’aldilà. Lo sai non sono mai stato credente, ti ho sempre detto che il credente è colui che nella vita ha avuto una disgrazia e questo è il momento di credere. Perdonami di avercela avuta con te per le tue ultime parole che mi rimbombano nella testa. Mi hai detto: sei stato “la mia vita” quando potevi dire stai attento ai miei figli. Forse lo hai dato per scontato. Tutti mi dicono che ti sognano: chi mi dice che ridevi, chi dice che ti ha visto ballare. Spero che quando ti sognerò rifaremo l’amore. Spero che il mio lavoro mi aiuti a distrarmi dal dolore ma no dai tuoi ricordi. Sei stata la cosa più bella della mia vita. Vorrei seguirti, ma già so che se li lascio soli non mi perdonerai mai. Tu avevi sempre le parole adatte per alleviare le mie ansie e farmi sentire bene. Abbiamo fatto tanti sacrifici in questa casa per realizzare il nostro sogno, ma il destino può ferire con la stessa forza con cui può benedirla, e mi chiedo perché te ne sei andata così presto. Questo letto senza di te è un vuoto nella mia anima, la tua bellezza era sempre impareggiabile, le tue labbra i tuoi occhi erano come l’alba e il tramonto. Mi angoscia vedere i nostri bimbi che piangono e ridono mentre giocano. Volevo tenerti la mano quando Antonio e Gaetano il giorno in cui si sposavano, ma tutto ciò non sarà possibile. Ti ho detto tante volte che ti amo, ma sempre con leggerezza. Adesso però ti dico ti amo con tutto me stesso e con le lacrime che bagnano il telefono. Senza di te sono perduto. Sono una vagabondo senza casa, un uccello solitario che vola senza destinazione. Questa è la mia vita senza te amore mio. Spero di rincontrarci presto luce dei miei occhi il tuo “Lu””.