Aversa (Caserta) – Ora non è più una notizia venuta fuori occasionalmente nel corso di una intervista al presidente del Consiglio comunale, Roberto Romano, ma è ufficiale: l’amministrazione comunale ha pubblicato un avviso dall’inequivocabile titolo “Adotta Piazza Vittorio Emanuele”. – continua sotto –
Una decisione della Giunta comunale arrivata a seguito della richiesta, protocollata il 19 luglio scorso, dal titolare di un esercizio commerciale di adottare lo spazio della piazza antistante il suo esercizio, circa 60-70 metri quadrati. La Giunta, nel concedere l’autorizzazione, ha invitato il dirigente del settore a dare evidenza pubblica di questa possibilità al fine di estendere l’iniziativa a tutta l’area di piazza Vittorio Emanuele per far sì che altri soggetti interessati all’adozione potessero partecipare con apposita domanda.
Nulla da dire se non che, leggendo la convenzione predisposta per adottare la piazza, si nota che l’adozione richiede al commerciante, nel caso specifico gestore di un bar, il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico per utilizzare a fini commerciali lo spazio adottato. Una richiesta che il presidente Romano considera assurda perché l’adozione, che avviene secondo le norme di un apposito regolamento datato 2013, non può richiedere il pagamento dell’occupazione della tassa di suolo pubblico. L’adozione, almeno quella per le aiuole, permette all’adottante di pubblicizzare gratuitamente l’attività commerciale o il nome della associazione che ne provvede alla cura in cambio del servizio fornito all’Ente comunale. Il pagamento dell’occupazione di suolo pubblico è un’altra cosa e dovrebbe avvenire secondo un regolamento che sarebbe già stato redatto dall’assessore alle attività commerciali ma non ancora presentarlo alla commissione competente per poi passare al vaglio del consiglio comunale per l’approvazione.
A questo punto, sarebbe giustificata la protesta che Romano ha raccolto tra i commercianti che lamenterebbero l’uso di due pesi e due misure relativamente all’uso degli spazi pubblici. Osservazione che sarebbe giusta se nell’atto di convenzione per l’adozione dell’area indicata dal commerciante non fosse stato previsto il pagamento dell’occupazione di suolo pubblico. Una richiesta specificata nell’atto che indica anche quali sono le attività che l’adottante deve effettuare in cambio della concessione ricevuta e che sembrano particolarmente gravose. – continua sotto –
Perché, stando a quando si legge nella convenzione, l’adottante, con attrezzature e mezzi propri, dovrà provvedere al taglio periodico del tappeto erboso e delle siepi, dove presenti, in modo tale che lo stesso non ecceda l’altezza dei 10 centimetri, alla pulizia e manutenzione ordinaria della fontana artistica presente, alla eliminazione delle erbe infestanti, alla pulizia da cartacce, sigarette, bottiglie, fazzoletti compreso lo svuotamento cestini, ad una abituale irrigazione, secondo le necessità della stagione, alla messa a dimora e sostituzione delle fioriture, precisando che la raccolta e lo smaltimento dei materiali di sfalcio e rifiuti saranno a carico della affidatario.
Nel caso il richiedente sia un bar, questi ha facoltà di posizionare all’interno dell’area della piazza assegnata dell’arredo urbano a favore della collettività dove poter trovare ristoro con possibilità anche di consumazione di alimenti e bevande senza servizio di somministrazione all’interno dell’area. Senza entrare in altri particolari dell’atto, da segnalare che l’adozione sarà valida per un anno senza rinnovo.
Pertanto, sorgono due domande. La prima è perché chiedere in adozione un’area senza ottenere nulla in cambio se è possibile ottenere quello stesso spazio pagando semplicemente l’occupazione del suolo pubblico? L’altra è che nella convenzione si fa cenno esplicito alla manutenzione della fontana e del verde presente nella piazza ma, stando a quanto affermato dall’assessore all’Ambiente nel mese di maggio 2023, l’aiuola intorno alla fontana e il verde della piazza sarebbero state adottate da due soggetti quasi S.G. Group e La Fenice che avrebbero curato la manutenzione ordinaria degli spazi verdi e che, inoltre, si erano dichiarati disponibili anche a dare aiuto nella manutenzione ordinaria della fontana. Qualcuno spieghi l’arcano.