Gricignano (Caserta) – Il Tar dichiara inammissibile il ricorso presentato dal Comitato “Aria Pulita” e da alcuni proprietari di fondi con cui si chiedeva l’annullamento della delibera di adozione del Piano urbanistico comunale, approvata dalla Giunta Santagata nell’estate 2021, per presunti conflitti d’interesse e altre anomalie. – continua sotto –
Per i giudici amministrativi è emersa una “disomogeneità” delle posizioni in giudizio (interesse alla tutela dell’ambiente da parte del comitato; tutela e valorizzazione della proprietà individuale da parte dei singoli ricorrenti). Disomogeneità che si riverbera sull’intero ricorso e fa emergere “posizioni legittimanti differenziate” e “la non identità delle motivazioni formulate”. Insomma, in mancanza di tali requisiti di proponibilità il Tar non è nemmeno andato ad analizzare tutti gli aspetti presenti nel ricorso, compreso il presunto conflitto di interesse sulla proprietà dei suoli ricadenti nell’adottato Puc che, secondo i ricorrenti, era personale o riconducibile agli amministratori presenti alla seduta dell’esecutivo.
“Un’importante vittoria per l’amministrazione comunale che ha sempre dichiarato la legittimità delle posizioni di tutti gli amministratori e di tutti gli atti propedeutici all’approvazione del nuovo piano urbanistico”, commentano dall’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Santagata.
Intanto, si attendono sviluppi sull’inchiesta penale condotta dalla Procura di Napoli Nord che, lo scorso giugno, ha sequestrato la delibera di adozione del Puc e notificato un avviso di indagine al sindaco e a tre degli assessori che nel 2021 erano presenti alla seduta con cui fu approvato il provvedimento: Giuseppe Diretto, attuale vicesindaco, Filomena Iuliano e Andrea Barbato, questi ultimi oggi consiglieri. L’ipotesi di reato formulata è quella di abuso d’ufficio, legato alla violazione dell’articolo 78 del Tuel – Testo Unico degli Enti locali che prevede gli amministratori devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. Considerando gli amministratori coinvolti e la stessa ipotesi di reato, appare chiaro che l’indagine si fondi su uno degli aspetti del ricorso oggi dichiarato inammissibile dal Tar. Ma anche su questo versante Santagata si dice tranquillo: “Siamo convinti di aver operato nel pieno rispetto della normativa e fiduciosi su un esito positivo delle indagini in tal senso”.