Richiesta di rinvio a giudizio per il chirurgo bariatrico Stefano Cristiano, accusato di lesioni colpose gravissime e falso ai danni di Angela Iannotta e del deceduto Francesco Di Vilio, entrambi casertani di Santa Maria Capua Vetere, difesi dagli avvocati Raffaele e Gaetano Crisileo. – continua sotto –
Fissata al 6 ottobre l’udienza preliminare, come chiesto dal procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni e dal pubblico ministero delegato delle indagini, Valentina Santoro, nei confronti del medico originario di Siderno (Reggio Calabria) e napoletano d’adozione che lo scorso aprile è stato intanto sottoposto a divieto di esercitare la professione sanitaria per la durata di 12 mesi. A presiedere l’udienza sarà il gup Daniela Vecchiarelli.
Resta in bilico la posizione della Clinica Villa del Sole, struttura non dotata di unità di rianimazione, dove vennero eseguiti entrambi gli interventi (chirurgia bariatrica per Iannotta e chirurgia generale per Di Vilio) e dove i due pazienti furono colpiti da setticemia.
Il dottor Cristiano, tra l’altro, è già sotto processo al Tribunale di Nola per un altro presunto caso di malasanità legato alla morte del 29enne Nicola Arcella. Processo, ormai alle battute finali, in cui i familiari di Arcella si sono costituiti parte civile con l’avvocato Fernando Pellino. – continua sotto –
Di Vilio morì il 1 gennaio 2022 all’ospedale Cardarelli di Napoli, mentre Angela Iannotta oggi è a casa con gravi ripercussioni psico-fisiche dopo oltre sei mesi di ricovero, tra gennaio e fine giugno 2022, negli ospedali di Caserta e al Policlinico di Napoli, e tre operazioni salvavita, l’ultima nel presidio napoletano il 13 giugno 2022, dove l’ha operata uno dei luminari della chirurgia italiana, Franco Corcione.
Iannotta si era rivolta al chirurgo Cristiano per dimagrire, mentre Di Vilio aveva un carcinoma allo stomaco. Il medico operò sia Di Vilio che la Iannotta con il by-pass gastrico alla Clinica del Sole di Caserta, struttura privata convenzionata anch’essa oggetto di accertamenti per quanto concerne il rispetto della normativa per svolgere operazioni così invasive come quelle realizzate da Cristiano.
In entrambi i casi i pazienti ebbero delle setticemie provocate, secondo la Procura e i loro avvocati, proprio dall’operazione allo stomaco. Sta di fatto che dopo gli interventi di Cristiano, Di Vilio, trasferito al Cardarelli, morì tra atroci sofferenze, mentre Iannotta fu ricoverata in fin di vita all’ospedale di Caserta, dove è stata salvata ma alcuni organi interni sono rimasti irrimediabilmente compromessi.