Cordovado, uomo barricato in casa per 50 ore si arrende e consegna le armi

di Redazione

Luca Orlandi, l’ingegnere friulano, che da oltre 50 ore era asserragliato nella propria abitazione di Cordovado (Pordenone), ha consegnato stamani ai carabinieri le armi che deteneva, al termine di un lungo negoziato. I militari dell’Arma sono entrati all’interno dell’appartamento a colloquio con lui. – continua sotto –

Orlandi, 55 anni, originario di San Donà di Piave (Venezia), aveva prestato servizio militare proprio nell’Arma dei carabinieri negli anni Novanta e di fatto da quasi due anni e mezzo non uscirebbe di casa, se non in casi eccezionali, vivendo quindi “recluso”.

Nella notte tra il 30 e il 31 agosto, nella zona di via Brigata Gemona, aveva postato brevi video su YouTube in cui stigmatizzava l’enorme dispiegamento di forze messo in campo per farlo uscire, sebbene dicesse di non aver intenzione di fare del male ad alcuno. Tuttavia, in alcuni video postati sempre su Youtube nelle ultime due settimane aveva lasciato capire che sarebbe stato in grado sia di utilizzare armi (“Sono un cecchino”) e di far esplodere la casa con bombole di gas.

Sul posto, oltre ai reparti speciali, gli artificieri, i vigili del fuoco e un’ambulanza. L’obiettivo delle forze dell’ordine era quello di convincere l’uomo a consegnarsi senza dover fare irruzione. – continua sotto –

Il comportamento del 55enne sarebbe legato al diniego di ottemperare al provvedimento, firmato dal prefetto, di sequestro delle armi che detiene in casa (due fucili ad uso sportivo, una pistola e diverse centinaia di munizioni) poiché non si è sottoposto alla visita medica prevista ogni cinque anni per ottenere l’idoneità psicofisica per il rinnovo del porto d’armi. Negli ultimi quindici giorni ha postato diversi video su Youtube, sfogando la sua rabbia contro le istituzioni. Così, ieri mattina, è scattato il blitz delle forze speciali, l’uomo non ha aperto e si è barricato in casa; da lì la negoziazione, con il distacco delle utenze dall’appartamento e l’evacuazione dei vicini. In uno degli ultimi messaggi video ha anche ipotizzato la possibilità di compiere gesti estremi.

Già da tempo aveva dato segni di squilibrio mentale e i vicini di casa avevano fatto diversi esposti. Un testimone ha riferito all’Adnkronos che “girava per Cordovado già alle 6.30. A petto nudo, con una pistola in pugno e un’altra dietro alla schiena, spingeva chi trovava a tiro e urlava in mezzo alla strada. Quasi ha bloccato il camion di mio fratello. Di lì a un’ora la Protezione Civile aveva già bloccato le strade. In pochi minuti nel paese si è creato il panico c’è chi urlava di stare attenti a quel pazzo armato fino ai denti, la ragazza del bar diceva che spingeva e sputava, mentre il panettiere lo ha visto rientrare in casa apparentemente più calmo e, solo a quel punto, infilarsi la maglietta”.

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