Don Peppe Diana, verso 30esimo anniversario uccisione: comitato invita Papa Francesco

di Redazione

Casal di Principe (Caserta) – Si è costituito nella sede del Comitato don Peppe Diana, in via Urano, a Casal di Principe, il comitato promotore che coordinerà gli eventi in memoria di don Peppe Diana, in occasione del trentennale della sua uccisione, che cadrà il 19 marzo del 2024. – continua sotto –

Alla riunione costitutiva hanno partecipato il vescovo della Diocesi di Aversa, monsignor Angelo Spinillo e il vicario generale della Diocesi, don Franco Picone, il sindaco di Casal di Principe, Renato Franco Natale, le associazioni degli Agesci – Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani e Masci – Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, Libera Coordinamento Provinciale di Caserta e il Comitato don Peppe Diana, che rappresenta più di 40 associazioni, tra cooperative sociali, scuole, Università e altri enti.

L’obiettivo del comitato promotore è quello di organizzare incontri, seminari, concerti, libri, filmati, raduni, nel solco delle idee e delle azioni tracciate da don Diana. Un programma di iniziative che parla all’Italia intera della storia di don Peppe Diana che ha contribuito a ridimensionare i clan della camorra. “Il sangue innocente versato – commentano dal comitato – ha portato frutti di speranza, di bellezza, di libertà. Ha segnato il cambiamento che tutti speravano, contribuendo a trasformare quelle che erano conosciute come terre di camorra, in terre di don Peppe Diana”.

Un’intensa attività che comincerà con la consegna della medaglia al valor civile alla memoria ai familiari di Valerio Taglione, coordinatore del Comitato don Peppe Diana fino alla sua morte avvenuta l’8 maggio del 2020, e culminerà il 19 marzo prossimo, con una marcia di studenti, volontari, cittadini e istituzioni, in memoria di don Peppe e per ricordare a tutti che la morte di don Diana ha tracciato una strada da cui non si torna indietro. “E’ una strada che è stata bagnata da tanto sangue innocente”, sottolineano dal comitato che chiedono pubblicamente a Papa Francesco di “accompagnarci lungo questo viaggio e di presenziare alla messa che quella mattina del 19 marzo 1994 don Diana non riuscì a dire”. “Questo è il tempo – concludono – di guardare oltre, di affrontare nuove sfide capaci di incidere fortemente sul tessuto sociale. Ora più che mai è tempo di risalire sui tetti per annunciare parole di nuova vita”.

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