Giorgio Napolitano, è morto l’ex presidente: aveva 98 anni

di Redazione

È morto il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. – continua sotto – 

Nei giorni scorsi l’ex Capo dello Stato, 98 anni compiuti il 29 giugno scorso, era stato ricoverato allo Spallanzani di Roma presentando un quadro clinico particolarmente complesso. Il 21 maggio del 2022, Napolitano era stato operato all’addome e ricoverato nove giorni sempre all’ospedale romano. Il decorso post operatorio era stato regolare. Questa sera l’aggravamento delle sue condizioni e il decesso.

Napolitano è stato l’11esimo presidente della Repubblica Italiana dal 15 maggio 2006 al 14 gennaio 2015 e il primo della storia italiana a essere stato eletto per un secondo mandato. In precedenza era stato presidente della Camera nell’XI Legislatura (subentrando nel 1992 a Oscar Luigi Scalfaro, salito al Quirinale) e ministro dell’interno nel governo Prodi I, nonché deputato pressoché stabilmente dal 1953 al 1996, europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004, e senatore a vita dal 2005 (nominato da Carlo Azeglio Ciampi) fino alla sua elezione alla prima carica della Repubblica.

È il primo capo dello Stato a essere stato membro del Partito Comunista Italiano, e il terzo napoletano dopo De Nicola e Leone. Il 20 aprile 2013 fu rieletto alla presidenza, divenendo il primo presidente della Repubblica italiana a essere eletto per un secondo mandato, oltre che il più anziano al momento dell’elezione nella storia repubblicana. È stato anche il più anziano capo di Stato d’Europa, nonché terzo al mondo, preceduto solamente dal presidente della Repubblica dello Zimbabwe Robert Mugabe e da re Abd Allah dell’Arabia Saudita. – continua sotto – 

Come capo dello Stato ha conferito l’incarico a cinque presidenti del Consiglio dei ministri: Romano Prodi (2006-2008), Silvio Berlusconi (2008-2011), Mario Monti (2011-2013), Enrico Letta (2013-2014) e Matteo Renzi (2014-2016); cinque giudici della Corte costituzionale (Paolo Grossi nel 2009, Marta Cartabia nel 2011, Giuliano Amato nel 2013 e, infine, Daria de Pretis e Nicolò Zanon nel 2014); cinque senatori a vita (lo stesso Mario Monti il 9 novembre 2011, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado il 30 agosto 2013).

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