Carinaro (Caserta) – Tappa in Basilicata, alle pendici del Monte Vulture, per gli allievi delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo guidato dal dirigente Ernesto Natale. – continua sotto –
Un’altra esperienza, dopo quella del parco archeologico di Paestum, che rientra nell’ambito di “Scuola Viva – Re-Stare bene a Scuola – Modulo La Conoscenza del Territorio 2”, a cui ha preso parte un gruppo di alunni accompagnato dalla professoressa Anna Della Volpe, tutor, dalla professoressa Elisa d’Aniello e dalla dottoressa Maddalena Archetti in qualità di esperta.
Dopo la partenza in pullman da Carinaro, la comitiva si è diretta a Melfi, prima capitale della dominazione normanna nel sud Italia e, nel periodo svevo, uno dei luoghi di residenza di Federico II e della sua corte di vassalli scesi in Italia con lui e dove promulgò il codice legislativo del regno di Sicilia, un insieme di norme noto come le “Costituzioni di Melfi”; oggi importante centro industriale e sede di diverse aziende, in particolare per lo stabilimento automobilistico ex Fiat della multinazionale Stellantis.
Gli allievi hanno visitato il Castello di Melfi, risalente alla fine dell’XI secolo ad opera dei normanni, sorto in posizione strategica per fungere da punto di passaggio tra Campania e Puglia. Nel Museo Archeologico Nazionale Melfese, all’interno del castello, hanno potuto ammirare testimonianze archeologiche rinvenute nella zona del Vulture-Melfese, riguardanti le popolazioni indigene della preistoria, dei periodi dauno, sannita, romano, bizantino e normanno. Tra queste il Sarcofago di Rapolla, un monumento funerario di età antonina, risalente alla seconda metà del II secolo d.C., rinvenuto nel 1856, in località Albero in Piano a Rapolla, lungo il tracciato dell’antica via Appia e considerato tra i migliori esempi di arte funeraria dei maestri dell’Asia Minore. – continua sotto
Il gruppo ha poi raggiunto la vicina cittadina di Rionero in Vulture, luogo di produzione della più celebre eccellenza enologica della Basilicata, e tra le più celebri d’Italia: l’Aglianico del Vulture. I ragazzi hanno potuto apprendere storie, tradizioni del territorio e di viticoltura. Nelle rinomate “Cantine del Notaio”, situate in un antico palazzo signorile, hanno visitato le cantine create in antiche grotte francescane di tufo vulcanico che si irradiano attorno al “Facìle”, il “lavandino”, un pozzo di 12 metri di profondità scavato a mano con sacrificio e ingegno dagli antenati lucani. Altra visita alle cantine “Ripanero”, giovane realtà del territorio che si basa, però, su antiche e solide tradizioni, da cui prende vita il “SanZavino”.
Un’altra occasione, per gli studenti carinaresi, di accrescere il loro bagaglio di conoscenze anche al di fuori delle mura scolastiche, grazie all’impegno dell’istituto che, ricordiamo, qualche settimana fa ha inviato i ragazzi delle classi terze a Roma per una visita al Senato e tra le meraviglie della città eterna. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA