Carinaro (Caserta) – Si è concluso con la visita guidata a Benevento il progetto “Scuola Viva – Re-Stare bene a Scuola – Modulo La Conoscenza del Territorio 2” dell’istituto comprensivo statale di Carinaro, guidato dal dirigente scolastico Ernesto Natale. – continua sotto –
Dopo le precedenti tappe a Paestum e in Basilicata, tra Melfi e Rionero in Vulture, stavolta un gruppo di alunni, accompagnato dalla professoressa Anna Della Volpe, tutor, dalla professoressa Elisa d’Aniello e dalla dottoressa Maddalena Archetti in qualità di esperta, col supporto di una guida turistica del posto, Daniela, ha visitato il patrimonio storico-artistico e archeologico dell’antica capitale sannita dalle origini leggendarie.
Un “museo a cielo aperto”, esaltato dalle bellezze architettoniche che grandi civiltà del passato hanno lasciato al loro passaggio, come i sanniti, i romani, i longobardi e i normanni, e quelle sorte sotto i domini pontificio, borbonico e napoleonico. Del trascorso romano, i ragazzi hanno potuto ammirare l’Arco di Traiano, il più imponente e suggestivo tra gli archi onorari della romanità, fatto costruire dal Senato romano in onore dell’Imperatore Traiano, e il Teatro Romano, inaugurato nel 126 sotto l’imperatore Adriano e poi ingrandito da Caracalla, con una capacità di 10mila spettatori. Poi visita alla chiesa di Santa Sofia, patrimonio Unesco, fatta erigere tra il 758 e il 768 dal principe longobardo Arechi II, che si rifà all’omonima chiesa di Costantinopoli, e al Duomo, ufficialmente cattedrale metropolitana di Santa Maria de Episcopio, sorta nel 780, principale luogo di culto della città, sede dell’Arcidiocesi e dove il 10 agosto 1910 fu ordinato sacerdote San Pio da Pietrelcina.
Ma Benevento è nota al mondo anche come “la città delle streghe” e non poteva mancare qualche tappa per conoscere meglio il mito delle cosiddette “janare” che popolano i racconti legati alle credenze popolari beneventane e di tutta la Campania, dovuto con tutta probabilità ai riti pagani che i longobardi svolgevano nei pressi del fiume Sabato. E quindi visita allo “Janua”, il museo delle streghe, situato nel Palazzo Paolo VI, che immerge i visitatori in un mondo simbolico, misterioso e appassionato, con una grande varietà di oggetti e documenti audiovisivi che, tra il sacro e il profano, eleggono le donne portatrici di quella tradizione talvolta a guaritrici, talaltra a streghe. continua sotto –
Prima del rientro a Carinaro, sosta al Caffè Strega lungo il centralissimo corso Garibaldi dove i ragazzi hanno potuto degustare i deliziosi cioccolatini e torroncini allo Strega, eccellenza sannita della Fabbrica Alberti, uno dei distillati campani più famosi in Italia e nel mondo, citato da Ernest Hemingway nel suo romanzo “Festa” e da cui prende il nome il premio letterario italiano più ambito, il “Premio Strega”, istituito nel 1947 da Guido Alberti, proprietario dell’azienda beneventana.
Durante il ritorno a casa i ragazzi si sono manifestati entusiasti dell’ennesima giornata fuori porta organizzata dalla scuola: dei “viaggi”, brevi ma intensi, che hanno contribuito ad arricchire la loro conoscenza di luoghi ricchi di storia, cultura e tradizioni. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA