Parete (Caserta) – Un incontro con gli studenti del Liceo Scientifico di Parete in ricordo del dottor Gennaro Falco, vittima innocente di camorra. L’appuntamento – promosso dal Comune di Parete, Fai (Unione Casertana Antiracket Parete – Trentola Ducenta) e Liceo Scientifico “Enrico Fermi di Aversa – si è tenuto nella mattinata di sabato 28 ottobre, nel cortile del Palazzo Ducale. – continua sotto –
Intervenuti Gino Pellegrino, sindaco di Parete; Pietro Falco della Fai Antiracket; Giuseppe Granata, coordinatore campano dell’Associazione Vittime Innocenti di Camorra; Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s.; Raffale Sardo, giornalista e scrittore; Aniello Iovinella, attivista di Libera contro le mafie.
“Un evento promosso allo scopo di rinnovare il ricordo di quanto accaduto, in particolare tra le nuove generazioni, al fine di rendere sempre più radicata la cultura della legalità”, ha commentato la professoressa Adriana Mincione, dirigente scolastico del Liceo Fermi.
La vicenda – 30 anni fa, il 29 ottobre del 1993, Gennaro Falco, 67 anni, stimato medico della città, fu ucciso da Raffaele Bidognetti, figlio del boss Francesco Bidognetti, alias “Cicciotto ‘e mezzanotte”, che lo riteneva “colpevole” di non aver ben assistito la madre, deceduta nel 1986. La donna, prima moglie del capoclan Francesco, in realtà morì per un grave tumore e non per cure sbagliate o non prestate. Eppure, dopo 7 anni Raffaele Bidognetti mise in atto la sua “vendetta”: si presentò nello studio di Falco, mentre prescriveva medicine ad una sua assistita, e lo uccise con un colpo di pistola alla testa che non gli lasciò scampo. Nell’agguato rimase ferita, di striscio, ad una spalla, anche la paziente. – continua sotto –
Inizialmente furono avanzate diverse ipotesi: quella della rapina finita male ad opera di qualche balordo o di una ritorsione nei confronti del medico per essersi rifiutato di vendere alcuni terreni edificabili, oppure per aver negato di prestare soccorso ad un pregiudicato ferito. A far emergere la verità, 12 anni dopo, furono alcuni collaboratori di giustizia. Così, il 7 giugno 2005, Raffaele Bidognetti fu arrestato in una vasta operazione anticamorra, coordinata dalla Dda di Napoli, insieme ad altre decine di affiliati al clan, con le accuse di estorsione e per l’omicidio di Falco. Al medico chirurgo, nel 2012, è stato intitolato il Poliambulatorio cittadino dell’Asl Caserta.