Caivano (Napoli) – La cultura come motore per la riqualificazione delle periferie. Una delegazione dei rappresentanti di musei e istituzioni internazionali ha fatto visita a don Maurizio Patriciello nella chiesa di San Paolo Apostolo di Caivano, per un confronto su progettualità e “best practice” in grado di rigenerare i territori a rischio. – continua sotto –
Un momento che ha ufficialmente aperto la seconda edizione di “Edi Global Forum”, il progetto della “Fondazione Morra Greco”, finanziato dalla Regione Campania, che prevede dibattiti e workshop sul ruolo di musei e istituzioni culturali attive in ambito education e didattica fino a venerdì.
All’incontro di Caivano hanno partecipato i delegati di una rete prestigiosa di musei internazionali, portatori di esperienze con le comunità e i territori: dal Natural History Museum di Londra all’Haus der Kunst di Monaco, dal Louisiana Museum di Copenhagen alla Peggy Guggenheim di Venezia e al Foam Photography Museum di Amsterdam insieme a ricercatori universitari della Bocconi e dell’Università di Tor Vergata, fino al project manager Agostino Riitano, già direttore di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022.
“L’obiettivo dell’incontro è stato quello di avviare una progettazione partecipata, con un programma di iniziative pensate e create con la comunità locale attraverso un processo di ascolto, riflessione e azione che coinvolgerà artisti, musei, università, associazioni, cittadini e operatori locali”, ha spiegato la project manager di Edi, Francesca Cocco. – continua sotto –
“Vogliamo mettere al centro le periferie e fare di Caivano un laboratorio per un museo di comunità”, ha spiegato Maurizio Morra Greco, presidente dell’omonima fondazione. “L’arte – ha aggiunto Greco – è uno strumento potente di coinvolgimento sociale, che può aiutare a rifondare una connessione anche affettiva tra le comunità e i territori: è un linguaggio che le periferie possono praticare per ripensarsi come spazio di valore, restituendo all’immaginario collettivo la dimensione della possibilità e della visionarietà”.
Don Maurizio Patriciello, volto simbolo di Caivano, ha accolto con interesse la delegazione sottolineando come “è auspicabile che i Musei non ricadano soltanto nei centri delle nostre città, ma si estendano alle zone periferiche, dove a volte la cultura – e per cultura si intende un libro, la visita in un Museo – è spesso un lusso non concesso a tutti.
La bellezza chiama bellezza, così come il degrado chiama degrado: per questo auspichiamo una diffusione dei cosiddetti Musei di quartiere. Naturalmente, prima ancora della cultura è necessario pensare ai bisogni primari, tanto più in un territorio come la Terra dei Fuochi, che abbraccia oltre 2 milioni di persone e che denuncia gravi carenze, dove peraltro la gente continua a morire di cancro”. IN ALTO IL VIDEO