Si intensificano le operazioni di terra di Israele nel nord della Striscia di Gaza. Decine di miliziani di Hamas sono stati uccisi, riferiscono le Idf, secondo cui tra le vittime ci sono alcuni terroristi che si erano barricati all’interno di edifici da cui attaccavano le truppe. In un caso, i militari hanno chiesto l’intervento dell’Aeronautica, che con un drone ha condotto un raid su un covo, uccidendo oltre 20 operativi. – continua sotto –
Secondo le forze di Difesa israeliane, nelle ultime 24 ore sono stati colpiti circa 600 obiettivi di Hamas a Gaza, tra cui anche “depositi di armi, nascondigli, assembramenti di agenti di Hamas e postazioni anticarro”. Inoltre, ha aggiunto il portavoce delle Idf, Daniel Hagari, “nella notte i soldati delle Idf hanno identificato nella Striscia di Gaza terroristi armati e un missile anticarro che stava per essere lanciato nell’area dell’Università al-Azhar”. Quindi, “un caccia li ha attaccati”.
E’ salito a 8.306 morti il bilancio dei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza come rappresaglia per l’attacco sferrato da Hamas lo scorso 7 ottobre. Lo sostiene il ministero della Sanità della Striscia di Gaza governata da Hamas, precisando che tra i morti ci sono 3.457 bambini.
I negoziati per il rilascio degli ostaggi sono in stallo perché Hamas, che chiede in cambio carburante, è disposta a liberare solo un gruppo ristretto dei 239 catturati il 7 ottobre. Lo rivelano a Nbcnews fonti americane informate dei negoziati. “Hamas insiste nel voler carburante, Israele, gli Stati Uniti ed altri Paesi vogliono il rilascio di un gruppo consistente di ostaggi”, spiegano le fonti, sottolineando che i negoziati si sono bloccati prima che Israele lanciasse, nella notte di venerdì, la seconda fase della sua offensiva con le truppe di terra a Gaza. – continua sotto –
“I negoziati stavano andando bene giovedì, e i negoziatori speravano che si potesse raggiungere un accordo nel weekend – riferiscono ancora le fonti dei colloqui in corso a Doha – ma le differenze emerse la mattina di venerdì hanno portato allo stallo”. Tra i 239 ostaggi vi sono bambini e anziani, e cittadini con passaporti di 25 Paesi stranieri, compresi 54 thailandesi, 15 argentini, 12 americani, 12 tedeschi, sei francesi e 6 russi. Finora i negoziati hanno portato al rilascio di 4 ostaggi.