Lupara bianca, 4 arresti a 17 anni dall’omidicio di Biagio Genco

di Redazione

Omicidio aggravato in concorso, detenzione e porto illegale di armi con l’aggravante del metodo mafioso. Sono i reati contestati a quattro persone – tutte originarie di Altamura (Bari) e tre già detenute per altra causa – nei cui confronti i carabinieri del comando provinciale hanno eseguito un’ordinanza applicativa di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia. Sarebbero i responsabili di un caso di lupara bianca avvenuto nel pomeriggio del 17 novembre 2006.

La vittima, il 32enne Biagio Genco, condotta a bordo della propria auto con un inganno nelle campagne di Altamura da due persone (fra le quali Bartolo Dambrosio, ritenuto il capo dell’omonimo clan, a sua volta vittima di omicidio nel 2010), veniva colpita a distanza ravvicinata da tre colpi di fucile esplosi da uno degli odierni arrestati, ora 56enne, con il supporto logistico degli altri tre (di 45, 57 e 61 anni), che poi provvedevano a spostare e a nascondere l’auto della vittima, il cui cadavere non è stato mai ritrovato.

Il mandante dell’omicidio, allora a capo dell’omonimo sodalizio criminale e poi deceduto, avrebbe commissionato e partecipato all’omicidio insieme ai quattro arrestati per agevolare l’attività mafiosa del proprio gruppo criminale, con il quale la vittima, pur avendone fatto parte, era entrato in contrasto così da progettare a sua volta un attentato ai danni dello stesso capoclan.

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