Aversa con la Palestina: oltre 200 persone in piazza

di Redazione

Aversa (Caserta) – Oltre 200 manifestanti in corteo, sabato 18 novembre, per le strade di Aversa, dalla stazione ferroviaria fino a piazza Municipio, hanno manifestato solidarietà alla popolazione palestinese e denunciare, come sottolineato dagli organizzatori, “il genocidio indiscriminato che sta compiendo il governo israeliano con la complicità della stragrande maggioranza dei governi occidentali, Usa e Italia in prima fila”. – continua sotto –

“Il 7 ottobre – spiegano – la stampa occidentale, filo-americana e pro-israeliana si è svegliata con una notizia che ha lasciato in secondo piano la guerra in Ucraina: un attacco all’imperialismo democratico nel medio oriente che ha prodotto prigionieri non solo tra i civili ma anche tra alti funzionari dell’esercito sionista e la distruzione del muro della rabbia che storicamente blinda la Striscia di Gaza in un regime di segregazione moderna”.

“Mentre le prime pagine in tutto il mondo – continuano – titolavano ‘l’11 settembre di Israele’, le piazze su scala internazionale, dal Medio Oriente all’America, dalla Gran Bretagna all’Australia hanno invece denunciato ‘la nuova Nakba’ e la fase di completamento degli obiettivi dello Stato d’Israele, che da più di settant’anni, attraverso i processi di secolarizzazione e di istruzione della memoria, punta alla pulizia etnica della popolazione palestinese e alla rimozione forzata dell’identità araba in favore della conquista coloniale dei territori della originaria Palestina dal regime ottomano”.

“Parte di questo processo per lo Stato di Israele – sostengono i promotori della marcia – è sicuramente iniziato e imploso a Gaza, che oltre a rappresentare una enclave di giacimenti petroliferi da monopolizzare, negli ultimi decenni era già stata trasformata in un laboratorio di sperimentazione per guerre, torture e modalità repressive: ne sono una traccia la sistemica ghettizzazione, le detenzioni amministrative arbitrarie e l’impossibilità di poter protestare all’interno della Striscia come di entrarvi liberamente o di uscirvi. La vita dei gazawi è vissuta sotto la lente d’ingrandimento dei cecchini e dei loro sistemi di spionaggio, e alla mercé di industrie belliche che, dopo aver concordato un prezzo all’olocausto degli ebrei, sono diventati in meno di un secolo i maggiori produttori e esportatori di armi, sistemi missilistici e software per la sicurezza tecnologica sul mercato globale della guerra. Il regime di apartheid, la violenza reazionaria dei coloni e la criminalizzazione a sfondo etnico-religioso contro la popolazione palestinese non riguarda solo la Striscia di Gaza, ma tutti i territori della Cisgiordania dove, in maniera più silente, si stanno verificando espulsioni e sottrazioni dei passaporti israeliani, licenziamenti indiscriminati, ronde e intimidazioni presso le abitazioni e persino denunce, arresti e torture nelle carceri israeliane contro tutti gli arabo-palestinesi”. – continua sotto –

“Per tutto questo, la complessità dello scenario geopolitico in Medio Oriente e mondiale – sottolineano – non può intimidirci dal condannare senza mezzi termini non solo il governo di destra Netanyau, ma anche il principio imperialista e coloniale su cui si è fondato. Non possiamo che condannare tutti governi che hanno permesso una storica impunità dei processi sionisti davanti alle corti internazionali per i diritti del popolo palestinese. E soprattutto, non possiamo che iniziare a denunciare in primis la complicità e il ruolo dell’Italia, da sempre di supporto ai capricci d’Israele per interessi economici e capitalistici quali gli investimenti nel settore energetico in cima alla lista”.

“Per questo, anche ad Aversa, chiamiamo alla partecipazione – è l’appello dei promotori – tutti gli attivisti  e non che ritengono di dover difendere con ogni mezzo a nostra disposizione il diritto all’esistenza e alla resistenza del popolo palestinese, per chiedere nell’immediato: il cessate il fuoco e la fine del genocidio e dei piani di pulizia etnica mascherati dalla minaccia del terrorismo e del fondamentalismo islamico; l’apertura del valico di Rafah per fare entrare gli aiuti umanitari dall’Egitto e il personale medico volontario; la fine dell’assedio via terra e via mare; la fine dell’occupazione di tutti i territori illegittimamente gestiti con la prepotenza e l’uso della forza dai coloni; la rivoluzione della Palestina e la sua ricostruzione libera dal militarismo, dalle industrie e dai governi imperialisti, con la solidarietà internazionale e internazionalista; la fine dell’appoggio e degli scambi finanziari con Israele per tutte le istituzioni italiane da quelle universitarie allo Stato; la fine della mistificazione della stampa sul conflitto israelo-palestinese e della censura sui social media per non dimenticare cosa significa stare a guardare un massacro di vite di donne, bambini, anziani, disabili, animali, medici, giornalisti e volontari in diretta”.

Su queste posizioni il neonato comitato spontaneo di Aversa si incarica di “sensibilizzare e organizzare iniziative di controinformazione, controcultura e sensibilizzazione per dare vita a un esperimento territoriale che sappia interessarsi e schierarsi in maniera cosciente dal lato giusto della storia, sulla scia dei movimenti palestinesi di studenti e lavoratori in Italia e dei sindacali conflittuali che stanno organizzando un autunno di lotta contro tutte le guerre inter imperialiste, per una prospettiva anticapitalista, rivoluzionaria e internazionalista”. – continua sotto –

La prossima assemblea pubblica si terrà venerdì 24 novembre, alle ore 19, alla libreria Quarto Stato, in via Magenta 78/80. SOTTO UNA GALLERIA FOTOGRAFICA

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