Aversa, l’ex assessora Sagliocco sul caso conti pubblici: “In cassa abbiamo lasciato 42 milioni di soldi reali, di cui 15 liberamente utilizzabili”

di Antonio Arduino

Aversa (Caserta) – È polemica sull’affermazione di Alfonso Golia relativa a 42 milioni di euro consegnati, con la verifica straordinaria di cassa, al commissario prefettizio Geraldina Basilicata, come ha affermato lo stesso ex sindaco in un video diffuso sui social. Per fare chiarezza abbiamo intervistato l’ex assessora alle Finanze, Francesca Sagliocco. – continua sotto –  

“Al momento dell’insediamento dell’amministrazione Golia – esordisce Sagliocco – la cassa consegnatagli dal commissario prefettizio Lastella era di circa 2 milioni di euro e si trattava di cassa vincolata, ovvero di fondi destinati alla realizzazione di specifici investimenti, quindi non utilizzabili liberamente”.

“Quando si parla di cassa dell’Ente – precisa l’ex assessora – si intende denaro realmente presente nella cassa comunale e sui conti correnti del Comune, non di crediti da riscuotere. Al momento della consegna al commissario Basilicata, il denaro in cassa è di circa 42 milioni di euro, di cui 27 milioni vincolati per la realizzazione di specifici investimenti, ma gli altri 15 milioni sono utilizzabili liberamente”.

Entrando nel dettaglio, Sagliocco aggiunge che “si tratta di fondi arrivati con il Pnrr e da altri finanziamenti pubblici tutti vincolati, ripeto, ad essere utilizzati per progetti da realizzare. Questo significa che vi sono circa 15 milioni di euro di cassa libera, di cui l’Ente può disporre liberamente”. “Si può con certezza affermare – sottolinea l’ex responsabile delle finanze comunali – che la cassa dell’Ente non ha mai avuto 15 milioni di cassa libera ovvero di denaro di cui aveva piena disponibilità e usare liberamente”. – continua sotto –  

Da dove sono venuti questi fondi? “La prima cosa da dire – risponde Sagliocco – è che non sono arrivati dall’azione della Sogert perché questa si cura solo della riscossione coattiva, così come prima accadeva con l’Equitalia. Tutto il resto è arrivato grazie all’attività di accertamento tributario e delle entrate patrimoniali affidato all’Ente comunale che, da sempre, ha effettuato l’accertamento a ridosso del periodo di decadenza. Con l’accelerazione data dall’assessorato alle Finanze abbiamo recuperato tributi Imu, non pagati relativi agli anni dal 2015 al 2018, e Tari, non pagati dal 2016 al 2018″.

“Per completezza, – sottolinea – i 42 milioni di euro di cui ha parlato l’ex sindaco Golia sono soldi reali, nel senso che sono veramente nella cassa comunale, soldi che sono sui conti correnti del Comune, però, pur essendo realmente in cassa, 27 milioni sono arrivati con finanziamenti pubblici, destinati alla realizzazione di vari progetti, quindi non liberamente utilizzabili”. “Tutto questo – precisa – è scritto nella verifica straordinaria di cassa in cui non si parla di fondi da recuperare ma solo di soldi che sono realmente nella cassa comunale e che sono già sui conti correnti del Comune, ce ne dà certezza il tesoriere comunale. Così come c’erano 2 milioni, sia pure vincolati, quando Golia si è insediato, così ora ci sono 42 milioni nella cassa comunale, di cui 15 milioni liberamente utilizzabili e ne arriveranno altri perché i fondi del Pnrr arriveranno in base allo stato di avanzamento dei progetti”.

“È importante ricordare – conclude l’ex assessora – che dal 2020 l’amministrazione non ha fatto più ricorso all’anticipazione di cassa, cosa che era una sorta di abitudine in precedenza”.

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