Casapesenna (Caserta) – L’alta valenza educativa del riuso sociale dei beni confiscati alla mafia risuona nelle attività di collaborazione delle associazioni ad esse concesse. – continua sotto –
Un esempio lampante di questa realtà è rappresentato dalla collaborazione tra la cooperativa Autonomy e l’associazione di promozione sociale Rise Up.
Le due organizzazioni lavorano insieme su un progetto di arteterapia per pazienti psichiatrici. Questo ha previsto la realizzazione di murales, opere d’arte che abbelliscono e restituiscono vita e colore alla comunità, ad opera di soggetti con disabilità psichica seguiti dai vari distretti dell’Asl di Caserta e dai volontari.
Il bene confiscato in via Genova, a Casapesenna, è stato dato in gestione alla cooperativa Autonomy dalla società AgroRinasce, attraverso un bando pubblico. Questo segna un passo importante nella lotta contro la mafia, dimostrando che i beni sottratti alle organizzazioni criminali possono essere riutilizzati per fini sociali, culturali ed educativi. – continua sotto –
Nella foto la presidente di “Rise Up”, la professoressa Lucia Cerullo, e la dottoressa Francesca Pellegrino, coordinatrice della struttura. Le loro figure incarnano l’impegno e la dedizione che stanno alla base di queste importanti iniziative.
Questo progetto rappresenta un esempio di come il riuso sociale dei beni confiscati alla mafia possa avere un impatto positivo sulla comunità, fornendo opportunità educative e terapeutiche, e contribuendo a creare un ambiente più accogliente e inclusivo.