“Il ruolo dei commercialisti e degli esperti contabili è fondamentale poiché ci garantisce il supporto necessario soprattutto per ciò che attiene le misure che colpiscono i patrimoni gestiti dalle organizzazioni criminali. Come ci ha insegnato Giovanni Falcone, bisogna seguire i soldi e i flussi economici delle economie illegali per arrivare a capire come si collocano all’interno delle imprese. E per comprendere questi processi il sapere dei professionisti è determinante”. Lo ha dichiarato Francesco Balato, giudice della sezione penale “Misure di Prevenzione” del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel corso del convegno “Applicazione dell’art.34 bis del Codice Antimafia. Controllo giudiziario decreto legislativo 159/2011” promosso dall’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli Nord. – continua sotto –
Sul ruolo dei professionisti è intervenuto Francesco Matacena (presidente dell’Odcec di Napoli Nord): “La figura dell’amministratore giudiziario, attività che viene svolta il più delle volte dal commercialista, è il motore delle procedure. È un’attività molto delicata e complessa che richiede grande professionalità. Per questo motivo l’ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli nord, dopo aver organizzato dei master su queste materie, ha ritenuto opportuno pianificare anche eventi utili all’ approfondimento di alcune particolari fattispecie. Dal confronto prezioso con i giudici delegati della misura di prevenzione di Santa Maria Capua Vetere e con i rappresentanti della Prefettura di Caserta, è stato possibile approfondire l’applicazione degli artt. 34 bis e 94 bis del Codice Antimafia, ottenendo importanti indicazioni ai fini dell’espletamento dell’incarico di Controllore giudiziario”.
Una sinergia confermata anche da Biagio Del Prete (viceprefetto di Caserta): “È importante soprattutto in un territorio come quello Casertano, dove appunto la Prefettura di Caserta in due anni ha fatto qualcosa come 80 interdittive e dove sempre di più si applica l’istituto e della prevenzione collaborativa e del controllo giudiziario, dare la possibilità alle imprese di avere un’occasione per essere bonificate con l’ausilio dei commercialisti e degli avvocati”.
Secondo Gianluca Lauro (presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli Nord), “E’ un’importantissima sinergia quella che si è creata con l’ordine dei commercialisti di Napoli nord. Sono tante le tematiche, le iniziative che vengono poste in essere da entrambi i consigli dell’ordine come ad esempio quella di oggi che è un tema di estrema attualità sia dal punto di vista giurisprudenziale che da quello normativo ed è il rapporto tra le nuove misure prefettizie e il controllo giudiziario delle aziende così come sancito dal modificato articolo 34 bis del codice antimafia”. – continua sotto –
Sul controllo giudiziario è intervenuto anche Francescopaolo Orabona (consigliere delegato della Commissione Amministrazioni Giudiziarie dell’Odcec Napoli Nord): “Lo strumento del controllo giudiziario, è molto moderno, snello, e consente alle imprese che in qualche modo si sono trovate colluse con la criminalità organizzata ma in modo molto lieve, di potersi risanare, bonificare e rientrare sul mercato garantendo tutto l’indotto economico del territorio e così garantendo anche lo sviluppo sia dal punto di vista del salario, che dal punto di vista dell’economia, riportando in vita il know how del nostro territorio senza farlo disperdere, come potrebbe avvenire con un controllo, un’attività un po’ più aggressiva dell’amministratore giudiziario”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Raffaele Costanzo (consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli Nord): “Un istituto fondamentale per la lotta alla criminalità ma anche per le imprese che non sono toccate dalla criminalità organizzata in modo importante ma hanno soltanto avuto degli incontri casuali. Si parla di agevolazione occasionale per poter rimanere nell’economia legale senza essere invece ostacolate da quelli che sono i gravissimi profili di incapacità amministrativa che derivano da provvedimenti prefettizi quali l’interdittiva Antimafia. Con questo Istituto si è cercato nel 2017 di aiutare quelle imprese che avevano delle problematiche ma che potevano risolvere anche in maniera volontaria. Tuttavia nel 2021 vi sono state delle riforme che invece di aiutare a far decollare questo Istituto hanno finito per ‘affossarlo’ e quindi oggi più che mai è importante il confronto tra la pubblica amministrazione, la giurisdizione, i settori importanti della magistratura del tribunale di prevenzione e con la giurisdizione del Tar per poter trovare un’armonizzazione di tutte queste riforme”.
Per Francesca Leccia (Commissione di studio della Amministrazioni Giudiziarie): “è importante che il controllore giudiziario, sia esso un avvocato oppure un dottore commercialista, possegga delle specifiche competenze che servano ad intercettare per tempo tutte le possibili infiltrazioni mafiose all’interno delle società sottoposte a controllo, quindi di segnalare al Tribunale per tempo tutti questi fatti degni di nota e bonificare subito queste imprese rappresentando appunto lo scopo della prevenzione del territorio dalle organizzazioni criminali che purtroppo interessano il nostro hinterland”.