L’ennesima drammatica storia di una vita spezzata. Ancora una donna, una giovanissima donna. Ancora un racconto che lascia maledettamente increduli e che indurrebbe a gettare la spugna.
A ritenere che tutto sia inutile o perso. A pensare di concentrarsi, per quanto possibile, solo nel difendere se stessi e i propri cari.
A coltivare l’indifferenza per tutto quanto accade attorno a noi, illudendoci che ci protegga o che anestetizzi il dolore, la rassegnazione, la frustrazione.
A tenersi lontano da una politica che non dà risposte, ma si riempie solo la bocca di slogan, approfitta di ogni situazione per inutili passerelle e vive più nel mondo dei social che in mezzo alla gente…
Perché il degrado è terribile.
Perché tutto appare arido, cinico, irrecuperabile.
Perché il senso stesso di umanità, solidarietà, rispetto e compassione sembra scomparso.
E perché quelle stesse Istituzioni che dovrebbero essere modelli di certi valori fondanti di ogni comunità, tradiscono continuamente le nostre aspettative e ci lasciano solo un profondo senso di sconforto e di resa.
Io penso, però, che l’unica risposta doverosa e sensata dinanzi ad un simile terrificante scenario sia assumersi ciascuno un po’ di responsabilità verso il futuro.
Fare tutti un po’ la propria parte.
Uscire dall’angolo confortevole di un certo egoismo sociale e farsi avanti, partecipare, interessarsi, condividere, formarsi, informarsi, combattere per il cambiamento.
Farsi carico di una testimonianza sociale e civica che sappia educare e orientare, soprattutto le coscienze dei più giovani.
Perché i giovani, oggi più che mai, hanno bisogno di testimoni e non dei tanti profeti e influencer del nulla che affollano le loro vite e, purtroppo, le loro menti.
Ciascuno di noi dovrebbe avere il coraggio di metterci la faccia, di uscire da questa sorta di bolla virtuale in cui ci siamo tutti un po’ rinchiusi a coltivare il nostro misero egoistico orticello.
Accontentarsi ancora di questa diffusa mediocrità ci rende tutti colpevoli delle sue conseguenze.
Anche di quelle più drammatiche.
Spiace pensarlo e scriverlo, ma, senza questo impegno consapevole di tutti e ciascuno, il cordoglio generalizzato, i post di lutto e rammarico, i richiami alla famiglia, ai genitori, alla scuola, gli interventi di tanti esponenti della politica o delle istituzioni, già spesso palesemente inopportuni se non addirittura vergognosamente strumentali, si riveleranno solo un vuoto esercizio di retorica, un po’ narcisistica e un po’ auto-assolutoria.
E ci resterà tra le mani solo l’ennesima, inutile, vuota giostra mediatica, inquinata dalla più inconfessabile e ingannevole delle convinzioni: che a noi, ai nostri cari, alla nostra famiglia non succederà mai.
Avv. Luigi Massa
Patrocinante in Corte di Cassazione e Giurisdizioni Superiori
Presidente Associazione Movimento Forense Napoli Nord
Omicidio Giulia Cecchettin, l’avvocato Massa: “Giovani hanno bisogno di testimoni, non di influencer del nulla”
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