Trentola Ducenta (Caserta) – E’ polemica sull’installazione del ripetitore di telefonia mobile 5G. Sul caso interviene il consigliere di opposizione Antonio Cantile. – continua sotto –
“Era il primo giugno – ricorda Cantile – quando la società chiese l’installazione dell’antenna al Suap di Trentola Ducenta. Il Comune aveva l’obbligo di pubblicare la richiesta con i relativi allegati, cosa che non è stata fatta. Poi avrebbe dovuto aprire l’istruttoria per la verifica degli atti”. Il Comune avrebbe potuto, altresì, convocare un Consiglio comunale (nei 90 giorni successivi alla richiesta), al fine di modificare il regolamento comunale, datato 2013, inserendo le distanze dai punti sensibili”.
“Se è vero che il sindaco – sostiene Cantile – non può vietare l’installazione è anche vero che, ai sensi dell’articolo 8 del decreto legislativo 259/2003, può stabilire le aree dove devono essere ubicate. Il nostro regolamento andava pertanto aggiornato, nella parte in cui non vengono indicate le distanze minime (500 metri – 250 metri) dai luoghi sensibili”. “Per quanto riguarda l’Arpac, agli atti – aggiunge il consigliere – non figurerebbe la relazione, ed anche in questo caso la società ha beneficiato del silenzio assenso. Come anche nel caso dell’autorizzazione sismica mai rilasciata dalla Regione Campania, ma ottenuta in silenzio assenso”.
Quindi cosa avrebbe potuto fare l’amministrazione? Secondo Cantile “avviare un’istruttoria adeguata, sollecitando anche gli altri enti coinvolti affinché provvedessero a rilasciare le autorizzazioni richieste ed evitare che si formasse il titolo abilitativo con il silenzio assenso”. Infine, ma non per importanza, per il consigliere “non è da tralasciare quanto brutto sia vedere quell’antenna fra le case, a discapito dei cittadini”.