Campi Flegrei, Musumeci: “Prepararsi a innalzamento allerta e considerare l’abbandono della zona”

di Redazione

Sull’area dei Campi Flegrei, “la commissione Grandi Rischi ci ha comunicato che bisogna prepararsi all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto al giallo”. – continua sotto –

Lo riferisce il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, in audizione alla commissione Ambiente della Camera. “Occorre essere pronti – sottolinea – a porre in essere le misure precauzionali qualora la situazione lo richiedesse, compreso il definito abbandono di quelle stesse aree qualora il manifestarsi dei fenomeni dovesse raggiungere intensità incompatibili con la permanenza delle comunità”.

“Bisogna conoscere rischio con cui si sceglie di convivere” – Musumeci aggiunge che “vivere e lavorare in un’area vulcanica attiva, come quella dei Campi Flegrei, o in un territorio esposto al rischio di alluvioni e frane, è una situazione che va sempre presa in considerazione, sempre, tenendo ferme alcune condizioni: evitare le aree a rischio immanenti o pericolose; conoscere il rischio con cui si sceglie di convivere per programmare e sviluppare la vita di famiglie e imprese in modo consapevole; realizzare gli interventi strutturali appropriati sapendo che possono ridurre ma non eliminare il rischio di danni anche gravi”.

“Popolazione deve essere costantemente informata” – “La situazione in atto nell’area dei Campi Flegrei – afferma – richiama l’attenzione di tutti i livelli istituzionali verso i temi dei rischi naturali. I rischi naturali vanno conosciuti, indagati e la Repubblica è chiamata ad adottare politiche coerenti per la loro mitigazione, senza reticenze e omissioni: la popolazione deve essere costantemente informata dell’esposizione a eventuali rischi naturali del territorio su cui vive”. – continua sotto –

“Mezzo milione di persone in zona rossa” – “Lo scenario eruttivo e l’identificazione della zona rossa e della zona gialla” riguardo l’area dei Campi Flegrei “sono state ridefinite nel giugno del 2016, con un decreto della presidenza del Consiglio, di concerto con Regione Campania e Comuni interessati: la zona rossa è quella da evacuare immediatamente in caso di eruzione e comprende circa mezzo milione di persone; la zona gialla è quella in cui si trovano persone esposte a significativa ricaduta di cenere: questa zona comprende circa 800mila persone”.

“Il decreto legge su bradisismo non va modificato” Per il ministro della Protezione civile non va modificato il decreto legge 140 sulle Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei. “Non c’è nulla da aggiungere al dl adottato dopo aver ricevuto una delegazione di sindaci; si occupa delle misure preventive legate al rischio bradisismico, nulla c’è da aggiungere a quel decreto in riferimento all’ultimo verbale della commissione grandi rischi”.

I rischi di un’eruzione – Secondo alcuni studi, un’eruzione di Campi Flegrei potrebbe produrre una colonna di cenere alta fino a 50 chilometri. Inoltre, l’eruzione potrebbe generare flussi piroclastici, ossia masse di gas e roccia incandescenti che si muovono a velocità elevate, distruggendo tutto ciò che incontrano. Si stima che circa 1,5 milioni di persone vivano nell’area a rischio di Campi Flegrei, e che una grande eruzione potrebbe causare migliaia di morti e sfollati. – continua sotto –

I comuni della zona – I Campi Flegrei sono una vasta area vulcanica situata a nord-ovest di Napoli, che comprende diversi comuni della città metropolitana. Tra questi, i più noti sono Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Quarto e Giugliano in Campania.

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