Al Pan – Palazzo delle Arti Napoli il finissage dell’acclamatissima mostra “Dalla Muraglia al Vesuvio” di Nicola Rivelli, iniziata il 27 luglio e prorogata a grande richiesta – per il grande successo di pubblico e di critica – da fine agosto a settembre, poi a ottobre per chiudersi adesso a metà novembre. – continua sotto –
L’esposizione “Dalla Muraglia al Vesuvio” – in collaborazione con gli Assessorati all’Istruzione, alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – omaggia la terra che ha dato i natali all’artista e quella che ha contribuito alla sua formazione artistica. L’intero progetto riporta – nella tecnica esecutiva e nei materiali utilizzati – ad antichi rimandi, unendo echi lontani del classicismo greco-romano alle avanguardie del Novecento ed è suddiviso in cinque diverse mostre dislocate sull’intero primo piano del Pan:
“Ville Lumiere” – Le sue celebri “Cosmic Bullets” nella nuova veste di oggetti di design. Sono 50 le sculture dell’ultima produzione artistica che daranno vita ad un’atmosfera d’ora d’oro e condurranno i visitatori in un simbolico viaggio nella luce e nelle sue ombre. Ogni “luce” porta con sé il primigenio significato della loro genesi: la narrazione che fa l’artista dell’animo umano con il naturale processo di trasformazione dello stesso in seguito alle emozioni ed ai drammi esistenziali. “Nella configurazione dello spazio sottratto, l’artista contemporaneamente dà forma ad un pieno, questo dualismo è la pura traduzione dell’evoluzione continua del singolo, che piuttosto che abbandonarsi al vuoto preferisce trasformarsi, dando vita a qualcosa diverso dal precedente ma non per questo di meno valore” (Carla Travierso). La vita di ogni individuo è esposta, trapassata da momenti dolorosi o gioiosi del proprio vissuto conservandone i segni, i colpi, che come proiettili – bullets -, segnano per sempre questo passaggio.
“Kamasutra fluido” rappresentato da 12 stilizzate figure antropomorfe colte durante l’amplesso. “Rivelli racconta l’amore nel suo drammatico quanto attuale stato dei fragili legami che contraddistinguono la condizione umana nella società contemporanea. Partendo da un percorso autobiografico, che vede protagonisti nelle sculture e nella installazione di esse, i tondini di ferro utilizzati nell’edilizia per armare il cemento, l’artista dà vita ad un percorso di sagome di Baumaniana memoria: “amanti liquidi” che si contrappongono allo stato solido della loro genesi riflettendosi, come in uno specchio della propria coscienza, nella mutevole, instabile, fragile condizione umana”. (Carla Travierso) – continua sotto –
“Napoli Regina” è lo sguardo che l’artista ci offre della sua città attraverso 55 tele raffiguranti il paesaggio contemporaneo napoletano. “I suoi paesaggi sfumati, pieni di aria, di dettagli spontanei e sentiti, amalgamati dalle corposità del colore celebrano, semplicemente, una natura aperta e vitale e la sua luce immutabile e veritiera. Rivelli ci offre una reale rappresentazione di Napoli, nel pieno della sua vita vissuta su di un grande passato. In questi luoghi egli osserva, avvicina, interroga e trae da questo intimo contatto quella profonda conoscenza della sua terra che rende così vivamente reali le sue tele, nelle quali rispecchia sempre il proprio sentimento personale. In ogni scena Rivelli è esso stesso. E’ lui e il suo passato, è Napoli e il suo passato, in quella contemplazione estatica dove riesce a cogliere il senso del mistero della luce insieme al fascino del passato, tanto vicino a lui, con una vena di lirismo mitigato dal suo tratto estemporaneo”. (Carla Travierso) – continua sotto –
“Faciem artifici” unisce una serie di busti marmorei di grandi artisti molto cari a Rivelli molti dei quali mai rappresentati in un busto. Prendono vita i tratti reali e le espressioni immaginate dall’artista con la volontà di donare queste sculture non solo allo sguardo ma anche al tatto dei fruitori. Opere tattili dunque che materializzano tra le dita dei non vedenti l’immagine a volte sorniona, a volte pensierosa o sorridente di uomini le cui vite sopravvivono al tempo.
“Sulla via del corallo”, una serie di sculture nate in collaborazione con il maestro Enzo Liverino della storica famiglia di produttori di corallo di Torre del Greco. Un vero e proprio “divertissement” d’artista intriso di riferimenti autobiografici, guizzi di spontaneità e simbologie partenopee. “Attraverso questo processo evolutivo, sinonimo di azione, Nicola Rivelli offre al pubblico un intenso spunto di riflessione, un invito a non celare, ma a svelare qualsiasi elemento del nostro essere a favore della verità assoluta, richiamando l’emergenza di un nuovo individuo che (in)sorge dopo aver dolorosamente esperito gli affanni della vita”. (Carla Travierso) – continua sotto –
Biografia – Nicola Rivelli nasce a Napoli dove si forma artisticamente nella bottega che fu di Vincenzo Gemito. Nel 2008 si trasferisce in Cina dove prosegue il suo percorso artistico perfezionando in particolare la lavorazione del bronzo, della ceramica e della resina. A Pechino apre il suo atelier ed espone al 798 Beijiing Art Zone, il più importante distretto di Arte Contemporanea in Cina. Una sua opera The Shouting, composta da quaranta figure in vetroresina di grandi dimensioni raffiguranti i fantasmi degli operai morti durante un incendio nella ex fabbrica, diviene il manifesto del 798.
Nel 2009 l’università di Pechino gli affida un corso di scultura al dipartimento di design e partecipa alla fiera dell’arte contemporanea Shanghai in Art. Nel 2010, in occasione degli XI Giochi olimpici nazionali cinesi crea un’opera in bronzo colossale di milleduecento chili, Tajshan Kid, collocata all’esterno dello stadio della città di Jinan che diventa simbolo dell’avvenimento sportivo. Nello stesso anno le Poste Cinesi, per celebrare il lavoro artistico di Rivelli, emettono un francobollo da 80 rmb a lui dedicato. Nel 2011 partecipa alla Biennale di Venezia con l’opera Agli eroi napoletani 1993-2010 acquisita dal Comune di Napoli. Nello stesso anno al Beijing Art Zone installa Work in progress, un bronzo di oltre 7 metri, che rappresenta Cristo in croce. Nel 2012 è in mostra con Fantasy Love al Sunshine International Art Museum di Pechino che ne acquisisce l’opera; la stessa mostra è stata esposta al Museo di Pietrarsa a Napoli nel mese di ottobre 2016. Dal 2013 al 2015 espone a Beijiing all’Italian Gallery 798 Art Zone la mostra Ghost, Pippa d’Artista e Fantasy Love. Nel 2016, si dedica al ciclo Cosmic Bullets, sculture vascolari in terracotta, realizzate presso la storica Bottega Giustiniani di San Lorenzello e bronzo presso la fonderia artistica De Luca, rilette in chiave concettuale.
La mostra Cosmic bullets è stata esposta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) a Novembre del 2016, al Museo Filangieri di Napoli nel dicembre 2016 e gennaio 2017; al Museo di San Lorenzo Maggiore a Napoli nel mese di giugno del 2017. Nel mese di Luglio 2017 espone sessantacinque tele nella personale “Napoli Regina” al Museo Filangieri e negli stessi spazi nel luglio 2019 presenta il suo libro di 100 disegni “Passaporto per la Cina”. Durante il covid si è dedicato ad una impegnativa produzione di sculture andate in mostra al Museo Pan di Napoli a giugno 2021 e a Villa Grottamarina a Napoli il 16 luglio 2021. Da maggio a settembre 2022 è presente a Villa Grotta Marina con l’installazione di sculture in ferro “Giardino Liquido”.