La tregua con Israele scatterà domani alle 10 ora locale, le 9 in Italia. Lo ha annunciato l’ex capo dell’ufficio politico di Hamas, Abu Marzouk, secondo quanto riferiscono i media israeliani, dopo l’accordo raggiunto sul rilascio degli ostaggi. – continua sotto –
Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas durerà al massimo dieci giorni, un periodo di tempo necessario per lo scambio di 100 ostaggi con 300 detenuti palestinesi. Lo scrive il Times of Israel, che cita quanto deciso dal governo israeliano, secondo cui poi l’operazione militare nella Striscia di Gaza riprenderà.
In una prima fase, Israele libererà 150 detenuti palestinesi in cambio del rilascio di 50 ostaggi da parte di Hamas, scambio che dovrà avvenire in 4 giorni, con almeno 10 ostaggi liberati ogni giorno. In una seconda fase, potrebbero essere rilasciati altri 150 detenuti palestinesi, sempre in cambio di 50 ostaggi israeliani.
La Jihad islamica palestinese ha dichiarato su Telegram che nell’accordo raggiunto fra Israele e Hamas non saranno liberati ‘prigionieri non civili israeliani’, precisando che i soldati israeliani non saranno rilasciati finché “tutti i nostri prigionieri non saranno liberati dalle prigioni nemiche”. “Sottolineiamo il nostro continuo confronto con l’aggressore, a tutti i livelli politici e sul campo, al fine di contrastare tutti gli obiettivi di questa aggressione”, ha aggiunto la Jihad islamica. – continua sotto –
Il Qatar ha svolto un ruolo chiave di mediazione nei negoziati tra Israele e Hamas. Il premier e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha ringraziato “i partner che hanno contribuito affinché fosse raggiunto l’accordo sulla pausa umanitaria a Gaza, in particolare gli Stati Uniti e l’Egitto”. L’auspicio, si legge in un messaggio diffuso su X, è che porti a “un accordo globale e sostenibile che ponga fine alla guerra e allo spargimento di sangue e che porti a colloqui seri per un processo di pace globale e giusto nel rispetto delle risoluzioni con legittimità internazionale”.
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha accolto con favore l’accordo umanitario mediato dall’estero tra i suoi rivali islamici di Hamas e Israele nella Striscia di Gaza, e ha chiesto soluzioni più ampie al lungo conflitto israelo-palestinese. L’amministrazione di Abbas, con sede in Cisgiordania, “apprezza lo sforzo di mediazione qatariota-egiziano”, vuole una tregua prolungata con Israele e “l’attuazione di una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale”, si legge in un post sui social.
Fonti ufficiali libanesi hanno riferito al quotidiano Nidaa Al Watan che il cessate il fuoco a Gaza, concordato con Hamas, dovrebbe applicarsi anche al confine settentrionale. Secondo il rapporto, l’esercito libanese è coinvolto in colloqui con Hezbollah nel tentativo di porre fine agli attacchi sul territorio libanese. Nelle informazioni ufficiali inviate al giornale libanese, la tregua di Gaza “si applicherà al sud del Libano, e Hezbollah vi aderirà a condizione che vi aderisca anche Israele”. – continua sotto –
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che l’accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas “segna un progresso significativo”, ma ha aggiunto: “Non ci fermeremo finché Hamas continuerà a tenere ostaggi a Gaza”. “Il risultato di oggi è il risultato di una diplomazia instancabile e di uno sforzo incessante in tutto il dipartimento e nel più ampio governo degli Stati Uniti”, ha affermato in una nota, ringraziando Egitto e Qatar per il loro ruolo nelle trattative, e il governo israeliano per “aver sostenuto una pausa umanitaria. La mia massima priorità è la sicurezza e l’incolumità degli americani all’estero e continueremo i nostri sforzi per garantire il rilascio di ogni ostaggio e il loro rapido ricongiungimento con le loro famiglie”, ha aggiunto Blinken.