E’ iniziata nel pomeriggio di oggi l’operazione di rilascio di 13 ostaggi israeliani, tra donne e bambini, rapiti da Hamas. Gli ostaggi liberati si trovano ora con la Croce Rossa in Egitto, fa sapere l’ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. – continua sotto –
Da questa mattina nella Striscia di Gaza è in corso la tregua di 4 giorni tra Israele e Hamas, durante la quale saranno liberati in tutto 50 ostaggi, secondo quanto prevede l’accordo entrato in vigore alle 7 ora locale, le 6 in Italia. Il servizio carcerario israeliano (Ips) ha già avviato il processo di liberazione dei prigionieri palestinesi. Nel frattempo i primi camion, parte del convoglio di aiuti umanitari destinati a Gaza dopo l’inizio della tregua, sono entrati attraverso il valico di Rafah.
Difficile dire se la tregua resisterà. Secondo fonti di Hamas nella zona, l’esercito israeliano si sarebbe infatti scontrato con i palestinesi che stavano viaggiando verso il nord della Striscia di Gaza contro gli ordini militari. Le fonti affermano che due persone sono state uccise da colpi di arma da fuoco nella zona centrale della Striscia e altre sono rimaste ferite. Testimoni oculari hanno riferito che l’esercito aveva utilizzato gas lacrimogeni. Un militare israeliano ha spiegato che queste notizie erano oggetto di indagine.
Un portavoce dell’esercito ha rilasciato venerdì una dichiarazione in arabo affermando che in nessuna circostanza le persone potranno viaggiare dal sud al nord. “Vi invitiamo a non avvicinarvi alle forze armate o alle aree a nord di Wadi Gaza”, si legge nella dichiarazione. Tsahal ha invitato la popolazione a sfruttare il cessate il fuoco, che durerà almeno quattro giorni, per fare scorta di beni di prima necessità. “Il nord della Striscia di Gaza è una zona di combattimento ed è vietato restarci”. Secondo testimonianze oculari, centinaia di persone sono partite dopo il cessate il fuoco e hanno iniziato a controllare le loro case nel nord e cercare di trovare parenti. – continua sotto –
Dopo il rilascio i 13 ostaggi liberati verranno trasferiti nella base aerea di Hatzerim nel sud di Israele, dove dovrebbero arrivare intorno alle 18 ora locale, le 17 in Italia. Da qui saranno poi portati negli ospedali e riuniti con le loro famiglie. Le donne anziane e i bambini saranno portati in ospedali differenti, precisano le fonti delle Idf citate da Haaretz. Tutti gli ostaggi resteranno sotto osservazione medica per due giorni.
Ancora non sono stati resi noti i nomi delle persone rilasciate. Ma prima della liberazione dei 13 ci sono state molte segnalazioni sulla possibilità che venisse rilasciato Avigail Idan, un bambino americano che oggi compie 4 anni. Alla domanda sulla possibilità che il bambino sia tra le persone che saranno rilasciate, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto: “Tengo le dita incrociate”. Secondo il Jerusalem Post, Avigail è stato rapito dal kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre durante l’attacco di Hamas nel sud di Israele. I suoi genitori, Roee e Smadar Idan, sono stati uccisi, mentre i suoi due fratelli maggiori sono sopravvissuti nascondendosi negli armadi. Tra le donne liberate non dovrebbero esserci soldati.
”Tutti per tutti”. E’ l’obiettivo che vuole raggiungere la Jihad Islamica palestinese, secondo quanto spiegato su Telegram dal segretario generale Ziyad al-Nahhala. Ovvero vuole riuscire a convincere Israele a rilasciare tutti i detenuti palestinesi dalle carceri israeliane in cambio della liberazione di tutti gli ostaggi nella Striscia di Gaza. ”Più tardi costringeremo il nemico ad accettare un importante accordo per lo scambio di ostaggi, che garantirà il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi secondo la formula ‘tutti per tutti”’, ha dichiarato al-Nahhala. – continua sotto –
Hamas ha pubblicato i nomi dei 39 prigionieri palestinesi del primo gruppo da rilasciare nell’ambito dello scambio con Israele. Sono 24 donne e 15 minorenni. La maggioranza delle persone inserite nella lista vengono dalla Cisgiordania, riporta la Cnn. I prigionieri sono stati trasferiti da due prigioni, quella di Damon e Megiddo, entrambe a sud est di Haifa, nella prigione di Ofer, a sud di Ramallah, nella Cisgiordania occupata.