In occasione dell’inizio delle celebrazioni degli 800 anni dell’Università Federico II di Napoli, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha partecipato oggi alla cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024. – continua sotto –
Ad accoglierlo il rettore, Matteo Lorito, e la ministra dell’Università e della Ricerca, Annamaria Bernini. Nell’atrio della sede storica in corso Umberto, sulle note dell’inno della Federico II suonato da musicisti della Nuova Orchestra Scarlatti, Mattarella ha assistito allo scoprimento dell’opera ‘Lictera temporales’, dell’artista Asad Ventrella, realizzata in occasione delle celebrazioni. A seguire Mattarella ha visitato il Complesso Universitario Scampia per l’inaugurazione dei laboratori Connected Lab e degli ambulatori di cardiologia, pediatria, endocrinologia.
Nel corso della cerimonia il Capo dello Stato ha voluto fare “Un ringraziamento alla ministra Bernini per il suo intervento” e “in particolare” per aver messo a “conoscenza di quanto realizzato e quanto in corso di attuazione per gli alloggi per gli studenti fuori sede. Una questione di primaria importanza ma anche antica”. “E’ importante ricordare”, ha aggiunto, come “le prime università, da Napoli a Bologna, da Padova a Parigi, abbiano costruito l’ispirazione europea, definito quel sistema di valori e cultura che sono alla base della coscienza europea”.
“L’Europa non è uno spazio geografico soltanto, e non solo un ambito di auspicabile collaborazione fra gli Stati. E’ di più, è cultura comune, valori, campi di consonanza ideale, di principi di libertà, diritto, di rispetto di ogni singola persona. E’ quello che ha consentito lo straordinario fenomeno di integrazione, di promessa di pace. In questa stagione, in cui le guerre riprendono a insanguinare” l’Europa e non solo “ricordare questi valori è particolarmente importante”. Lo “scambio culturale è esempio di civiltà” in questa “stagione così incomprensibilmente carica di tensione e pericolo”. “La paura non costruisce ma distrugge, soltanto la cultura costruisce”, ha sottolineato. – continua sotto –
In programma, per celebrare gli 800 anni dell’ateneo laico più antico del mondo, anche l’inno nazionale cantato da Andrea Bocelli e opere permanenti realizzate da artisti come Asad Ventrella, Lello Esposito, Ciop&Kaf. È dal 1992 che l’Università di Napoli è stata intitolata a Federico II, a sottolineare le sue antichissime origini, risalenti al 5 giugno 1224, quando l’imperatore svevo, nonché re di Sicilia, da Siracusa emanò l’editto istitutivo. Le celebrazioni continueranno fino al 2024 con diversi appuntamenti: domani intanto la laurea honoris causa a Bocelli, poi il Villaggio degli Studenti che sarà allestito sul lungomare dal 6 al 9 giugno 2024. Ci saranno, poi, giornate di divulgazione scientifica con Massimo Recalcati, Maurizio De Giovanni, Alessandro Barbero e poi il 5 giugno, giorno del compimento dell’ottocentesimo compleanno, Alberto Angela narrerà la storia dell’Ateneo. Tre le nuove pubblicazioni e due gli short movie. Ed ancora, in programma l’emissione di una moneta e di un francobollo ad hoc, l’apertura di siti federiciani nonché l’inaugurazione del centro studi della storia dell’Università federiciana.
“Oggi avvertiamo un peso ma è un peso leggero che ci spinge verso il futuro. È una grande gioia avere Mattarella che visita due sedi, Bocelli che canta l’inno, direi che abbiamo toccato il momento più alto – ha detto il rettore prima dell’inaugurazione dell’anno accademico -. Lo facciamo soprattutto per i nostri studenti, siamo qui grazie a loro. Ci presentiamo all’Italia e al mondo come un grande patrimonio culturale ed oggi lo faremo con i fatti. Sentiamo anche la vicinanza della città e della regione, tutti insieme dimostriamo cosa ha fatto Napoli in questi otto secoli”. “800 anni vuol dire più di 30 generazioni di studenti, penso ai tre Presidenti della Repubblica che abbiamo laureato, ai 10-11 rettori in carica in questo momento laureati qui – ha aggiunto Lorito -. Ma il vero significato credo sia quello di ricordare il simbolo di una università che è stata voluta, istituita dallo Stato, una università pubblica nel senso pieno della parola”.
“La presenza del presidente Mattarella a Scampia ha un valore molto simbolico”, ha evidenziato il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. “L’apertura dell’Università a Scampia significa un’altra Scampia – ha aggiunto -, una Scampia che cancella Gomorra e riparte dai giovani a cui dobbiamo dare un futuro diverso, significa una dignità dell’abitare e della vita”. Manfredi ha sottolineato che “la presenza di Mattarella per noi è il riconoscimento di un percorso che stiamo facendo e che deve essere ancora completato con il grande progetto Re Start Scampia ma ci incoraggia perché aprire l’Università a Scampia è stato in atto di grande impegno e coraggio ed è il riconoscimento del lavoro realizzato”.