Filippo Turetta, l’ex fidanzato di Giulia Cecchettin, scomparso con lei da sabato in Veneto, è indagato per l’ipotesi di tentato omicidio. – continua sotto –
La svolta, riferiscono fonti della procura, è arrivata da un breve filmato di una telecamera di sicurezza dello stabilimento “Dior” in cui si vede Filippo aggredire Giulia e poi caricarla, sanguinante, nell’auto di lui. Le immagini sono state registrate nel piazzale di Fossò (Venezia), dove erano state rinvenute nei giorni scorsi macchie di sangue e alcuni capelli. Sono poi state effettuate alcune perquisizioni a casa del giovane a Torreglia, in provincia di Padova. Altre ricerche sono in corso lungo il Piave, nella zona di Maserada, nel Trevigiano.
Nel giallo della sparizione dei due ex fidanzati spuntano anche due buchi temporali. Un’ora in tutto che non torna nella fuga dei due giovani. Che cosa è successo alla Punto nera in quei 60 minuti “persi” nella notte tra sabato 11 e domenica 12 novembre? Il primo buco nero, scrive “il Gazzettino”, è nella zona di Cidel Miranese, quando l’auto avrebbe percorso la strada che va da una telecamera in zona industriale a Fossò (ore 23:30) a un varco “Targasystem” a Scorzé. Perché la Punto ha impiegato più dei venti minuti necessari, si chiedono gli investigatori.
Ci sono, poi, le due ore tra la diga del Vajont e Pecol, tempo di percorrenza massima 80 minuti. Cosa è successo in quei 120 minuti, 40 di troppo? Il mistero quindi si infittisce e, con il passare dei giorni, cresce la paura sulla sorte di Giulia. Le ricerche continuano senza sosta in provincia di Venezia, tra Riviera e Miranese, di Treviso, nella zona di Zero branco, in Friuli, tra il Vajont e il lago di Barcis, e in provincia di Belluno, tra Palafavera e Cansiglio. L’auto scompare nel nulla dopo l’ultimo aggancio, domenica mattina, a Ospitale, dieci chilometri di distanza da Cortina, e tra i boschi dei dintorni vanno avanti le ricerche. – continua sotto –
Nell’area industriale di Fossò, scrive “La Repubblica”, sono stati trovati sull’asfalto dei capelli esattamente dove i carabinieri hanno rilevato anche tracce di sangue, finite sotto la lente dell’esame del Dna, che è stato affidato ai Ris. Smentito invece il ritrovamento di un brandello di stoffa sull’argine di un fiume. E della Punto nera nessuna traccia.