Evento riuscitissimo quello de “La Cultura della Legalità”, tenutosi lo scorso venerdì 1 dicembre a Napoli, al Pizza Madre, in piazza Municipio, ideato per promuovere le attività che vedono fortemente impegnato il magistrato Catello Maresca in quest’ultimo periodo. – continua sotto –
L’iniziativa, promossa dall’associazione Terronian, ha rappresentato un vero e proprio punto di partenza per le nuovissime imprese portate avanti dal dottor Maresca in campo socio culturale in quanto nel corso della serata è stata ufficialmente presentata al pubblico l’associazione U.N.I.C.A. che pone come suo obiettivo primario la divulgazione della cultura della legalità. Per l’attuazione di un obiettivo tanto ambizioso bisogna partire dalle fondamenta con la scuola in prima linea.
U.N.I.C.A. prevede, inoltre, un progetto di formazione extra scolastico finalizzato alla prevenzione della dispersione scolastica, del bullismo e al contrasto della povertà educativa, in particolare attraverso percorsi di recupero e di approfondimento del rispetto delle regole e della cultura della legalità con il coinvolgimento di magistrati, avvocati, psicologi, sociologi ed ogni altra professionalità competente in materia. Quale migliore occasione se non l’evento di venerdì scorso per attuare anche il lancio de “Lo Stato vince sempre”, l’ultimo lavoro editoriale dello stesso Maresca che segna una tappa determinante lungo percorso del tenace magistrato. Il ricavato delle vendite del libro verrà interamente devoluto all’associazione a sostegno delle sue attività volte alla divulgazione della cultura antimafia.
La serata si è rivelata coinvolgente e ricca di momenti intensi grazie all’impeccabile conduzione del giornalista Salvatore Minieri ed ai vari interventi che si sono susseguiti. Il racconto di vita professionale del dottor Maresca si è imprescindibilmente legato a quello personale grazie alla presenza dei tanti amici che sono accorsi per sostenerlo e condividere con lui questo momento importante del suo cammino che ha sempre brillato sotto il sole della giustizia. – continua sotto –
La “mission” fondamentale di U.N.I.C.A. è la diffusione della cultura antimafia e per attuarla Catello Maresca ha sottolineato che la divulgazione dei concetti di legalità e giustizia, affiancati ad un urgente recupero dei valori, sia prioritaria per la nostra società e per farlo bisogna iniziare dalla scuola, contesto essenziale entro cui creare degli “anticorpi culturali e sociali contro la malattia mafiosa”.
Una stretta di mano col dottor Raffaele Aiello, presidente di U.N.I.C.A., ha sancito l’impegno di Maresca nella direzione intrapresa che, in questa serata, diviene ufficialmente Ambasciatore della cultura antimafia. A seguire l’intervento dell’avvocato Marzano, responsabile Consulta Giuridica di U.N.I.C.A., il quale ha evidenziato il grande valore della scelta operata da Maresca che, ponendosi come obiettivo primario l’affermazione della legalità e del senso civico nel cittadino, ha inevitabilmente segnato la sua vita con l’azione del sacrificio personale. Scelta definita dallo stesso Tortora come una vera e propria “vocazione” in quanto solo in pochi hanno finora avuto il coraggio di scegliere una libertà personale limitata in favore dell’affermazione della Giustizia in ambito sociale. L’amicizia che li lega da anni ha dato modo all’avvocato Tortora di sintetizzare l’essenza del pm Maresca in “uomo che fa accadere le cose” grazie alla tenacia posta nel raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Forte ed immediato l’intervento del dottor Vincenzo Schiavo, presidente Confesercenti Napoli, il quale ha messo in risalto la capacità imprenditoriale unica al mondo presente sul territorio partenopeo e campano in generale portando la testimonianza delle imprese che con coraggio hanno operato la scelta di stare dalla parte dello Stato. Le imprese che sono riuscite a superare il comprensibile “omertoso silenzio” in cui ci si tende a chiudere quando ci si ritrova a subire le pressioni delle associazioni mafiose hanno potuto farlo anche grazie alla vicinanza di realtà che operano in supporto del cittadino e questo è un altro degli obiettivi di U.N.I.C.A. – continua sotto –
Altro interessante intervento è stato quello della dottoressa Elena Scarlato del CdA della Fondazione Ente Ville Vesuviane, la quale ha affermato che bisogna inderogabilmente dare identità al territorio attraverso la “cultura del patrimonio” ponendo il cittadino al centro. Anche la Scarlato afferma che bisogna partire dal basso, dalle scuole, e la Fondazione Ville Vesuviane è attualmente impegnata a dare il suo contributo coi Laboratori delle Arti e dei Mestieri patrocinati della Scabec. “La cultura della legalità deve passare anche per la cultura del territorio – afferma la Scarlato – in mancanza della quale fare cultura diviene impresa impossibile”.
La legalità è un concetto che tocca anche il teatro, a farlo in maniera eccellente è stato il regista Eduardo Tartaglia con la sua opera teatrale “Le Radici del Male”, liberamente ispirata al libro di Maresca. Nel suo intervento ha voluto mettere in risalto lo sconvolgimento provocato dal triste episodio avvenuto con l’uccisione del giovanissimo Giovanni Battista Cutolo che lo ha spinto a dar vita ad uno spettacolo teatrale dedicato al concetto di Legalità. Il fascino del male è ancora troppo forte in questa città e per annientarlo anche Tartaglia è convinto che sia necessario intercettare la sensibilità dei più giovani. “Se c’è qualcosa che dobbiamo provare a fare – afferma Tartaglia – è combattere tutti affinché questo paese non abbia più bisogno di eroi”.
L’ultimo intervento ha visto protagonista il dottor Sileno Candelaresi col quale è stato siglato il protocollo d’intesa tra U.N.I.C.A. ed il Gran Premio Internazionale del Leone d’oro di Venezia, di cui lo stesso Candelaresi è presidente. I vari interventi sono stati anticipati da un coinvolgente momento musicale della cantautrice Shara che ha eseguito il suo brano “Giorno”, un vero e proprio inno alla speranza ed al cambiamento possibile. “E nuova storia scriverà quell’uomo che sognava un’altra società”, canta Shara, poiché ognuno di noi cela in sé il potere di cambiare il destino di un popolo, basta essere uniti. L’artista ha omaggiato il pubblico eseguendo anche altri suoi brani, “Vento del Sud” ed “Il bacio del risveglio”, nel corso dei vari interventi.
In un evento all’insegna della legalità non poteva mancare anche l’aspetto enogastronomico in linea con l’iniziativa, il maestro pizzaiolo Salvatore Di Matteo che, insieme a Shara (aka Sarah Ancarola) è titolare del Pizza Madre e fondatore dell’associazione Terronian, ha voluto dedicare una pizza all’iniziativa realizzata con prodotti della filiera Eccellenze del Sud provenienti dalle aziende di qualità del territorio meridionale. Salvatore ha deliziato i presenti con la sua Pizza Unica, fatta con pomodorini gialli e rossi, mozzarella di bufala, olio evo ed una grattugiata di pecorino bagnolese affinato alla vinaccia di Aglianico-Taurasi, ma non si è limitato a farlo solo col gusto, infatti, con la sua storia ha donato alla serata anche una testimonianza di imprenditore coraggioso che ha saputo dire “No” alla prepotenza delle mafie.
Foto di Emanuele Sessa