Aversa (Caserta) – Papa Giovanni Paolo II, oggi Santo, venne ad Aversa il 12 novembre 1990 quando aveva già compiuto uno dei primi miracoli (si dice che in vita ne avesse già fatti): quello di consentire al comune di ottenere il titolo onorifico di città. – continua sotto –
Secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, il Comune aveva chiesto la concessione del titolo con un’istanza al Ministero dell’Interno, al quale spetta il compito di fare la proposta al Capo dello Stato che può concederlo a Comuni insigni per ricordi e monumenti storici o per attuale importanza, purché abbiano provveduto lodevolmente a tutti i pubblici servizi e in particolar modo alla pubblica assistenza. Nel 1990 i requisiti Aversa li aveva tutti e qualche politico lungimirante, a differenza di quelli che volevano che Aversa diventasse capoluogo di provincia, aveva provveduto a inviare l’istanza e arrivò il titolo onorifico di città.
Dopo quasi 34 anni quei requisiti non sembra ci siano tutti. Monumenti storici distrutti, trascurati o abbandonati a se stessi, come la statua di Domenico Cimarosa in piazza Mazzini o il sedile di San Luigi di piazza San Domenico, servizi pubblici inesistenti qual è il trasporto interno di una città diventata un inferno a causa delle tantissime autovetture presenti ogni giorno, la pubblica assistenza indicata, in particolare, nelle norme di concessione dell’onorificenza, praticamente inesistente, salvo quella fatta dalla Caritas diocesana o dalle altre parrocchie.
Mancando questi criteri sarebbe logico pensare che il titolo di città dovrebbe essere revocato, ma purtroppo la norma non prevede questa possibilità e Aversa continua a definirsi città dove di città ha solo disservizi e confusione. Caratteristiche che sembrano preannunciarsi in peggio, anche se speriamo di no, per quanto accadrà dopo le prossime elezioni amministrative quando leggendo della formazione di un “grande centro” che dà la sensazione di una grande ammucchiata di pretendenti ad occupare uno spazio in Consiglio comunale per far “risorgere” l’Aversa che dicono di “amare” ma che hanno contribuito a maltrattare fino ad oggi.