“Scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada. Non è solo orrore, disprezzo e sdegno quello che proviamo ma anche paura all’idea che gente così sia a piede libero e rabbia perché le conseguenze per chi compie certe oscenità non sono mai sufficientemente proporzionate alla gravità dei fatti”. Così Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa-Ente nazionale protezione animali che, attraverso il suo ufficio legale e l’avvocata Enpa Claudia Ricci, ha presentato denuncia dopo la morte del gatto scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada ad Angri, in provincia di Salerno. – continua sotto –
Il gatto era stato battezzato Leone dai veterinari che lo hanno soccorso e che hanno tentato di salvarlo, purtroppo senza successo. “Come Ente nazionale protezione animali abbiamo presentato denuncia contro ignoti affinché questa morte atroce – afferma Rocchi – non cada nel vuoto. Contiamo sul lavoro delle forze dell’ordine e chiediamo l’aiuto di tutti. Se qualcuno avesse visto qualcosa si faccia avanti, anche in forma anonima. La persona che ha commesso un atto così crudele è una persona pericolosa. Per questo anche stavolta chiediamo ancora una volta che venga riconosciuta la pericolosità sociale per chi compie questi reati contro gli animali. Ogni giorno rimandato – conclude – potrebbe significare la condanna di una donna, di un uomo, di un bambino o di un altro animale. Bisogna agire subito”.
Il gatto soccorso ad Angri il 7 dicembre scorso è stato trasferito all’Ambulatorio Asl Veterinaria di Cava de’ Tirreni dove per quattro giorni è stato accudito da veterinari che si sono alternati per le medicazioni e terapie. A vegliarlo senza sosta e fino alla fine i volontari del Canile di Cava de’ Tirreni che lo hanno battezzato “Leone” proprio per la forza dimostrata dopo la barbarie subita e che attraverso la propria pagina Facebook hanno aggiornato sull’evolversi delle sue condizioni. Ieri il corpicino del gatto ha lasciato l’ambulatorio per essere sottoposto ad esame autoptico dal dottor Luigi Toro intenzionato ad aprire un fascicolo da presentare alla Procura.
“Da parte nostra, – commenta il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli – faremo tutto il possibile per rendergli giustizia e per evitare che cali l’attenzione su questa vicenda. Chi ha infierito così chirurgicamente su Leone sapeva cosa stava facendo e ora la deve pagare per questo atto di pura brutalità e inciviltà. Il mio appello – scrive il sindaco sui social – è sempre lo stesso, oggi più di ieri: chi sa parli, chi ha scritto qui sui social di situazioni anomale riporti quanto visto alle forze dell’ordine o sarà stato tutto inutile, anche il sacrificio di Leone. Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aspetto sociale celato dietro a tutto questo”. – continua sotto –
Intanto, il Canile di Cava de’ Tirreni ha promosso per domenica 17 dicembre una fiaccolata con partenza alle 18 dalla chiesa di Sant’Antonio ad Angri, in via Orta Loreto, per chiedere “Giustizia per Leone”.