Sacerdote scappa con una parrocchiana sposata e con figli: “Uccelli di Rovo” a Oliveto Citra

di Redazione

“Fuga d’amore” per don Umberto, 45 anni, ormai ex parroco di Oliveto Citra, nel Salernitano, che si è allontanato dal piccolo centro dell’alta valle del Sele con una 40enne di Battipaglia, sposata da 13 anni e madre di tre figli. – continua sotto – 

Tra stupore e qualche sorriso i fedeli hanno comunque reagito con compostezza. Il sacerdote, nel frattempo, è stato sospeso dalla Curia di Salerno ed il vescovo Andrea Bellandi ha subito nominato e fatto arrivare in parrocchia un sostituto, don Emmanuel Vivo.

Ex studente di ingegneria chimica ed entrato in seminario molto tardi, all’età di 33 anni, don Umberto era stato ordinato sacerdote nel 2019 ed era stato assegnato alla parrocchia di Olivetro Citra due anni fa, nel 2021.

La storia d’amore con la parrocchiana sembra fosse iniziata da tempo. La 40enne, il cui marito era quasi sempre fuori, lavorando nel Nord Italia, frequentava molto assiduamente la chiesa e sembra si intrattenesse spesso in sagrestia col prete. – continua sotto – 

Intanto, mentre sono da accertare diversi aspetti della vicenda, il marito della donna avrebbe presentato una denuncia per sottrazione di minori visto che si è allontanata con i figli. Lei, invece, avrebbe sostenuto di aver subito maltrattamenti dal consorte anche se non risulterebbero denunce alle forze dell’ordine.

Visto il rincorrersi di tutte queste voci, che potrebbero rivelarsi infondate, è giunto un monito dal vescovo Bellandi: “L’inattesa decisione di un sacerdote ha trovato una prevedibile amplificazione mediatica che, come purtroppo spesso accade, ha già avviato un processo ed emesso sentenze. Credo che l’unico atteggiamento umanamente (e non dico cristianamente) adeguato, in una tale dolorosa vicenda, sia quello del rispetto verso le persone coinvolte, a partire da chi è stato fortemente ferito da un così grave comportamento”. Per un padre, come lo è il Vescovo verso i propri sacerdoti, – continua il pastore della Diocesi – rimane solo un’infinita tristezza per l’errore di un proprio figlio, che ha generato profonda costernazione tra i confratelli e, al contempo, disorientamento nella vita della comunità parrocchiale e diocesana. Auspico, e come Pastore farò di tutto perché questo avvenga, che si arrivi in tempi brevi alla conoscenza reale dei fatti, per correggere gli errori e curare possibilmente ogni ferita”.

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