Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sul Patto su migrazione e asilo. Lo ha annunciato la vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, spiegando che “tutti i pezzi stanno andando al loro posto. Abbiamo fatto un passo avanti sui cinque pilastri chiave del Patto. La strada per arrivare a questo punto è stata lunga. Ma ce l’abbiamo fatta”. – continua sotto –
“Saranno gli europei a decidere chi arriva e chi può restare nell’Ue, non i trafficanti”, ha sottolineato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Per la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, si tratta di “un giorno che passerà alla storia”. L’Ungheria “rifiuta con forza” l’accordo.
“La migrazione è una sfida europea che richiede soluzioni europee – ha chiarito von der Leyen in una nota -. Gli Stati membri alle nostre frontiere esterne devono gestire la migrazione illegale, che spesso mette a dura prova la loro protezione delle frontiere. Il Patto garantirà una risposta europea efficace, assicurando che gli Stati membri condividano gli sforzi in modo responsabile. E proteggerà chi ha bisogno”.
Von der Leyen, che pochi mesi fa aveva garantito all’Italia il suo sostegno in tema migranti in un viaggio a Lampedusa, ha aggiunto: “Ogni anno, centinaia di migliaia di migranti irregolari intraprendono viaggi pericolosi per raggiungere i nostri confini. Sono spesso vittime di criminali, contrabbandieri e trafficanti che li attirano con false promesse di passaggio sicuro ed estorcono loro denaro”. – continua sotto –
Il Patto, ha ripreso la presidente, “fornirà all’Ue e ai suoi Stati membri gli strumenti per reagire rapidamente in situazioni di crisi, quando gli Stati membri si trovano ad affrontare un gran numero di arrivi illegali o di strumentalizzazione se Paesi ostili tentano deliberatamente di destabilizzare l’Ue o i suoi Stati membri. Oltre al Patto, la Commissione sostiene gli Stati membri attraverso misure operative concrete per affrontare le sfide immediate. Stiamo attuando piani d’azione concreti per combattere l’immigrazione clandestina attraverso il Mediterraneo, i Balcani o l’Atlantico”.
“Stiamo costruendo partenariati con i Paesi di origine e di transito, per combattere i trafficanti e per garantire l’effettivo rimpatrio nel Paese di origine senza diritto di soggiorno nell’Ue – ha spiegato ancora von der Leyen -. La chiave per una gestione efficace della migrazione illegale risiede nell’interazione tra questi due pilastri. Un quadro giuridico forte ed efficace offerto dal Patto. E azioni mirate per proteggere ulteriormente i nostri confini, interrompere e distruggere le operazioni dei trafficanti e collaborare con Paesi terzi su partenariati reciprocamente vantaggiosi”. Proprio sui rimpatri volontari Meloni e Sunak avevano presentato pochi giorni fa un progetto congiunto italo-britannico.
Il governo dell’Ungheria “rifiuta con forza” l’accordo raggiunto, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Peter Szijjarto, contestando il contributo obbligatorio per tutti gli Stati al meccanismo di solidarietà. “Respingiamo con forza questo patto sui migranti – chiarisce il ministro -. Non lasceremo entrare nessuno contro la nostra volontà”.