Aversa (Caserta) – Prosegue, infaticabilmente, la decisa azione dell’Its “Carlo Andreozzi”, fiore all’occhiello dell’istruzione tecnica dell’agro aversano, al fine di proporre, sotto l’attenta ed esperta guida della dirigente Anna Lisa Marinelli, interessanti opportunità formative rivolte all’utenza locale. – continua sotto –
Si segnala, in particolare, l’avvio di attività laboratoriali, nell’ambito del progetto Pnrr, per ridurre i divari territoriali nel primo e secondo ciclo della scuola secondaria, e, contemporaneamente, contrastare il ricorrente fenomeno della dispersione scolastica.
L’idea progettuale, significativamente denominata “Persi e Ritrovati”, si snoda attraverso una serie di percorsi, che vanno dal mentoring/orientamento, anche con il coinvolgimento delle famiglie, al potenziamento delle competenze di base, di motivazione e accompagnamento. All’interno dell’accurata progettazione, risultato di un impegnativo lavoro di squadra, viene evidenziata la necessità di elaborare un virtuoso tracciato di continuità tra medie e superiori, creando un’efficace rete di collaborazione territoriale. Da tale esigenza, sono, quindi, nati ben quattordici “laboratori formativi indoor” relativi sia al settore tecnologico sia a quello economico/informatico, aperti ai ragazzi, attualmente, frequentanti le scuole medie coinvolte.
I suddetti percorsi, accolti con entusiasmo da dirigenti e alunni degli istituti selezionati, prendono l’avvio, secondo quanto affermato con convinzione dalla dottoressa Marinelli, dalla “cultura dell’accoglienza” e sono “realizzati per favorire il potenziale inserimento degli studenti delle scuole secondarie di primo grado viciniore interessati ad aprirsi ad una nuova realtà”, permettendo, nel contempo, ai discenti dell’istituto “Andreozzi” “di consolidare un atteggiamento di disponibilità, ascolto, apertura, accoglienza e trasferimento di esperienza, che contribuisca a corroborare il senso di appartenenza all’Istituzione scolastica”. – continua sotto –
Un ruolo fondamentale lo rivestono, anche, i docenti tutor della scuola ospite, che, accompagnando i loro allievi, concorrono a rafforzare “la reciproca conoscenza e fiducia che è alla base di un rapporto collaborativo tra studenti, docenti, genitori, ognuno con la propria specificità e il proprio ruolo”. Un esemplare modello di cooperazione, sicuramente fruttuoso in termini di incoraggiamento alla frequenza in uno dei passaggi chiave maggiormente problematici e decisivi nella vita di un’adolescente.